La nascita della Repubblica Italiana

NOCI – Il 2 giugno ricorre una importante festa nazionale: la nascita della Repubblica Italiana, nonché anniversario del referendum che decise la forma di Stato. Per la prima volta nella storia italiana il voto avvenne a suffragio universale, uomini e donne (cittadini di età superiore a ventuno anni) vennero chiamati a votare per decidere se mantenere la monarchia o eleggere una repubblica.

Fu un momento cruciale per la vita della democrazia, in quanto dopo 25 anni di dittatura totalitaria fascista si poneva la sovranità popolare nell’espressione dei propri rappresentati in Parlamento e nella decisione della forma di Stato italiano.

La repubblica prevalse sulla monarchia con grande difficoltà, si pensi che nelle regioni del sud e persino a Roma vinse la monarchia. Anche qui a Noci prevalse la monarchia, su 7.562 votanti, 2.952 votarono per la repubblica e 4.610 per la monarchia. La storia della Repubblica Italiana ebbe, così, inizio e cominciò il suo cammino redigendo quella che considero la più bella Costituzione al mondo.

Nel mentre si redigeva la Costituzione, la repubblica appena nata affrontò con coraggio la difficile la ricostruzione del Paese, devastato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Il Governo De Gasperi nel 1947 determinò la pace con gli Stati che vinsero la guerra, favorì il Piano Marshall, ossia viveri e aiuti economici provenienti dagli Stati Uniti. Ed importante fu il maggio 1947 quando si decretò una svolta politica: De Gasperi su pressione degli Stati Uniti sospese i rapporti di governo con i partiti socialcomunisti, che furono costretti all’opposizione, in cambio il Presidente Truman garantì protezione militare e sostegno finanziario all’Italia. Cominciò così un lungo corso nel quale la Democrazia Cristiana di De Gasperi divenne l’epicentro della politica italiana, prima con l’aiuto degli scissionisti del Psi guidati da Giuseppe Saragat e poi ottenendo nel 1948 la maggioranza assoluta in Parlamento.

Nel dicembre 1947 dopo memorabili dibattiti all’interno dell’Assemblea, fu emanata la Costituzione italiana che poi entrò in vigore il 1 gennaio 1948. Per la prima volta in Italia furono riconosciuti, e ancora tutt’oggi si riconoscono, i grandi principi liberali, i quali la sovranità popolare, i diritti alle libertà individuali e collettive, l’uguaglianza davanti alla legge, la divisione dei poteri dello Sato. A questi furono affiancati i diritti sociali, come il diritto al lavoro, le norme a difesa dei lavoratori, il diritto di sciopero, l’impegno dello Stato a “rimuovere gli ostacoli” economici e sociali.

La Costituzione è stato l’ultimo atto importante di quella proficua collaborazione che ci fu tra partiti antifascisti, la Democrazia Cristiana di De Gasperi, il Partito Socialista di Pietro Nenni e il Partito Comunista di Palmiro Togliatti. Una collaborazione che fu determinata da profonda meditazione e da positivo confronto dialettico tra politiche diverse.

Difatti, nella Carta Costituzionale sono presenti, come asserisce il massimo teorico del diritto Norberto Bobbio, le quattro tradizioni di pensiero sviluppate nella cultura giuridica europea di quel tempo: l’idea liberale, l’idea democratica, l’idea socialista, l’idea del cristianesimo sociale. Idee che, nella diversità delle voci e con impegno non lieve, nascevano dalla comune esigenza di rinnovare le strutture dello Stato e da quel spiccato bisogno di restituire quei diritti civili che erano stati integralmente violati dal fascismo.

La Costituzione, dunque, ci richiama al dialogo, alla condivisione e al rispetto tra le parti. Caratteristiche poco presenti nella vita quotidiana delle attuali forze politiche che, molto spesso, antepongono all’impegno sociale per il bene comune contrastanti pareri dettati dall’egoismo e dall’individualismo.  In questa dimensione le ideologie, poco argomentate, si perdono in pianificazioni futili che nulla hanno a che vedere con i reali bisogni dei cittadini e con il futuro dell’Italia.

 

Stefano Emanuele Matarrese

(Fonte dato risultato referendum Noci: Da “Scuola e società a Noci (1942-46) : un percorso attraverso le carte d’archivio / Giulio Esposito. – Noci : Comune di Noci. Biblioteca comunale “Mons. A. Amatulli”, 2006)

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