In&Out il meglio e il peggio della settimana

NOCI – In&Out questa settimana prende a cuore due situazioni molto importanti capitate nella cittadina murgiana e che, ovviamente per destinazioni diverse, hanno meritato di essere In e Out.

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IN – Questa settimana dedichiamo il podio della nostra rubrica alla biblioteca comunale “Mons. Anastasio Amatulli” che si conferma polo culturale nocese per eccellenza. Il bilancio è eccelso e lo dicono i numeri. 8642 presenze annuali secondo quanto redatto dal personale bibliotecario. Una struttura che dopo il restyling e la nuova collocazione è ritornata agli standard di un tempo. Tanti i frequentatori: non solo studenti nocesi ma anche fruitori provenienti dai paesi vicinori quali Alberobello, Gioia del Colle, Putignano e Mottola. La biblioteca fondata nel 1967 da Mons. Anastasio Amatulli si conferma un fiore all’occhiello della cultura. Grande merito del successo va dato al direttore Giuseppe Basile e al suo staff. Noi di buona norma consigliamo sempre che la cultura fa bene, si vive meglio e con allegria. Una sola ed unica raccomandazione: i libri meglio leggerli che lasciarli in bella mostra ad impolverarsi.

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OUT – Alla “politica” assente o quasi e i caseifici della zona del sud-est barese, questa settimana regaliamo l’OUT. Infatti sono “meritevoli” della nostra attenzione. Alla politica imputiamo essenzialmente il quasi totale disinteresse, ai caseifici ed ai loro diktat, suggeriti dalle multinazionali del latte, la messa in croce di un compartimento quale è quello degli allevatori nostrani ormai ridotto alla “fame”.  In questa settimana è riscoppiata la “guerra del latte”. La guerra dei poveri. Come un fulmine a ciel sereno ora la politica locale sembrerebbe interessata e finalmente avere posto in essere interventi (si spera una volta per tutte) per la risoluzione del problema. “Si gioca al massacro sulla pelle degli allevatori” questo il grido d’allarme lanciato da Piero Laterza vicepresidente regionale di AIA Puglia e rappresentante della Coldiretti nell’intervista rilasciata a Legginoci. Una agonia veloce con connotati drammatici quella che sta attraversando il comparto zootecnico pugliese, negli ultimi dieci anni, in Puglia ben 3.800 stalle hanno chiuso i battenti. La questione è datata ed annosa. Ora, meglio tardi che mai, anche la politica nocese sembra volersi occupare della questione. In questa settimana prima Forza Italia con un comunicato stampa e poi il consigliere comunale Paolo Conforti del Nuovo Centro Desta- Area Popolare partecipando al tavolo di concertazione presso la Regione Puglia, sembrerebbero avere preso a “cuore” la problematica. La questione è oramai divenuta troppo importante, non si può più fare finta di nulla ed è giusto che l’amministrazione comunale si schieri dalla parte degli allevatori nocesi. I costi di produzione sono troppo alti, gli allevatori giustamente si lamentano. Dopo avere dovuto subire quasi in silenzio in questi anni l’imposizione del prezzo del latte, il “bubbone” riscoppia tornando di stretta attualità.

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