Il Sindaco di Noci ricorda la “Giornata della Memoria”

Il 27 gennaio in tutto il mondo si celebra la “Giornata della Memoria”, una data in cui nel 1945 ci fu la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, nonché una data simbolo per avere memoria di tutte le vittime dell’orrore nazista.
Una ricorrenza ricordata dal Sindaco Domenico Nisi il quale ha dedicato un post su facebook su questo tema che riportiamo:

“Se ci soffermiamo per un momento sulla parola “memoria”, sul suo significato di “capacità di ricordare”, comprenderemo immediatamente che questa straordinaria capacità è caratteristica distintiva dell’uomo. Dunque la memoria non è un qualcosa che ha bisogno di cause esterne per poter essere esercitata, poiché trattasi di capacità congenita, già presente in ognuno di noi.

Eppure, ancora oggi, ci sono uomini e donne che esercitano (quando non addirittura incitano) forme di violenza e discriminazione nei confronti di chi è diverso, per nazionalità, credo religioso, orientamento sessuale, alimentando così forme di intolleranza che prendono piede e forza là dove si annidano incertezza, paura e forme variamente espresse di disagio economico e sociale.

Il Nazismo e il Fascismo sono nati proprio in periodo caratterizzato da forte incertezza e crisi, attestando quale risposta forte e autoritaria alla povertà sempre più diffusa tra la popolazione un ripiegamento nazionalista che avrebbe dovuto proteggere le economie nazionali – e dunque i rispettivi sistema socio-culturali – da un presunto nemico esterno, individuato all’ora, come ben sappiamo, negli “ebrei”. Ciò che ne è derivato è un vero e proprio genicidio, un sterminio di massa organizzato. Ma quello non è certo stato l’ultimo degli stermini determinati dalle mire espansionistiche dei potenti e mal celato da motivazioni legate all’odio razziale o di genere. Sono tante le bestialità cui abbiamo assistito negli anni e a cui assistiamo ancora oggi.

È di pochi giorni fa la notizia dell’aggressione di un ragazzino ebreo di 11 anni in Toscana da parte di due ragazzine più grandi, che gli hanno urlato contro “devi bruciare nei forni!”. Come è potuta succedere una cosa del genere?

Perché in alcuni cortei no-vax vediamo sfilare simboli nazifascisti accompagnati da slogan che inneggiano alla libertà? Quale corto circuito culturale v’è stato nel nostro Paese, tale da alimentare l’oblio piuttosto che fortificare la Memoria.

Tutti, qualunque sia il nostro ruolo, abbiamo il dovere di interrogarci su questo e agire, farlo in fretta, a tutti i livelli, poiché ciò che stiamo perdendo, ciò che stanno perdendo i nostri ragazzi, è quella capacità di apprendere/essere testimoni e ricordare che ci contraddistingue in quanto esseri umani. Dobbiamo insistere con forza su un concetto: i momenti di difficoltà sono inevitabili, e possono essere la conseguenza di errori commessi da altri uomini e altre donne, certamente!, ma mai sono attribuibili a categorie di persone definite per razza, genere o religione professata.

Ricordiamolo oggi. Ricordiamolo ogni giorno.”

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