Il ricordo di Aldo Moro a 50 anni dalla sua visita a Noci

NOCI – Lo scorso 1° aprile, il Chiostro delle Clarisse ha fatto da cornice ad un incontro dal titolo “Moro, uno di noi”, organizzato per rendere omaggio al grande politico, accademico e giurista Aldo Moro, il quale era molto legato a Noci attraverso una rapporto di grande affetto e stima verso i suoi abitanti.

Perciò, a distanza di 50 anni dalla sua prima visita ufficiale a Noci in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri, che avvenne precisamente il 1° aprile del 1967, il Comune di Noci, in collaborazione con la Biblioteca Comunale, ha invitato illustri ospiti che hanno avuto il privilegio di conoscere questo grande uomo, distintosi per la sua umanità, generosità e disponibilità verso il prossimo, al fine di raccontare a chi non ha avuto l’opportunità di incontrarlo, la sua storia e le sue imprese.

A testimonianza di questo giorno, sulle pareti del chiostro sono state affisse alcune foto, già racchiuse in una mostra allestita lo scorso anno in occasione del centenario della nascita di Aldo Moro, che rappresentano la visita del giurista all’ospedale, presso la Sala Consiliare e presso la scuola elementare del rione Cappuccini nel giorno della sua inaugurazione.

L’incontro commemorativo, moderato dal giornalista de “la Repubblica” Gianni Messa, ha visto la presenza del sindaco Domenico Nisi, felice di condividere con la comunità questo festoso ricordo, del senatore Piero Liuzzi, che ha raccontato le sensazioni provate durante il suo incontro con Moro, dell’On. Gero Grassi, deputato della Repubblica, il quale ha raccontato l’ingiusta morte subita da Moro, abbandonato da tutti, della senatrice Angela D’onghia e dell’avv. Gennaro Notarnicola, che ha riportato esempi tangibili dell’animo buono di Moro, sempre attento ai bisogni dei cittadini.

Ad arricchire le testimonianze riportate, è intervenuta la figlia di Aldo, Maria Fida Moro, accompagnata da Luca Moro, nipote del compianto statista. Ella ha affermato: «Sono convinta che in quei famosi 55 giorni molti italiani siano stati silenti perché temevano che qualunque parola avrebbe giocato contro Aldo Moro piuttosto che in suo favore. Però la storia ci insegna che non si può essere silenti. Vorrei che la Puglia riscattasse quel silenzio per riacquisire la propria dignità».

A conclusione della serata, sono stati consegnati a Luca e Maria Fida Moro due pubblicazioni riguardanti il museo diffuso di San Domenico e il centro storico nocese, per lasciare un ricordo di questa giornata. Inoltre, hanno firmato un registro sul quale il 1° aprile 1967 Aldo Moro appose la sua firma con la seguente dedica: “Alla cara indimenticabile Noci e alla sua generosa popolazione con tanta cordialità”.

Infine, all’esterno del chiostro è stata scoperta la targa commemorativa raffigurante il volto di Aldo Moro.

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