Il dialetto di Scipione Laera

NOCI – È stata una serata di interesse storico-culturale e carica d’affetto per la propria città quella proposta da Scipione Laera sabato scorso al Chiostro di San Domenico.

Il suo amore per la lingua madre e la passione per la poesia e l’arte lo hanno portato ad organizzare un incontro pubblico per testimoniare la stringente attualità del dialetto, partendo dalle radici e dalla storia. Introdotto dalla giornalista Mariarosaria D’Elia, Laera ha rappresentato il dialetto non solo in forma lessicale e grammaticale, cimentando tutta la sala a coniugare il verbo “Essere” in vernacolo, ma lo ha declinato anche in campo poetico e prosastico. Il suo approccio alla materia è da autodidatta ed attraverso uno studio approfondito, condito da diverse pubblicazioni, è giunto alla compilazione di un primo dizionario in cui sono inserite circa 3600 parole, ed ora è pronto ad arricchirlo di quasi un migliaio. Laera tiene a precisare che la propria produzione è inedita, che non si rifà allo studio di nessuno, che si attiene a riportare per iscritto la parola “così come si pronuncia”.

Inoltre durante la serata lo stesso Scipione si appella a tutti coloro che condividono con lui la stessa passione per la lingua dialettale affinché non vi si creino incomprensioni o lotte intestine tra diverse correnti di pensiero.

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