I giorni della Merla 2022 con piogge e forti venti. Ma perché si chiamano così?

Il 29-30-31 di gennaio, in pratica gli ultimi tre giorni di questo primo mese dell’anno, vengono anche detti i “giorni della Merla”, ed indicano secondo la credenza popolare uno tra i periodi più freddi dell’inverno.
Diversi sono i racconti che spiegano l’origine di questa credenza ma tutti hanno come protagonista: una Merla.

La versione della leggenda che più vogliamo ricordare e quella secondo la quale nei giorni di fine gennaio (teoricamente i più freddi di tutto l’anno) una merla bianca per salvare i suoi figlioletti dalla neve ed il gelo si rifugiò dentro un camino per sfuggire al freddo. Dopo tre giorni uscì dal comignolo, completamente nera come anche i suoi figlioletti e poté fare finalmente ritorno nel loro solito rifugio. Da allora tutti i merli nacquero neri ed i merli bianchi diventarono esemplari da favola.
La tradizione attribuisce poi alla “Merla” anche la capacità di prevedere l’andamento della stagione successiva: se i 3 giorni saranno freddi, la primavera sarà calda e soleggiata; viceversa la primavera si fará aspettare.

Ebbene il periodo generalmente più freddo dell’inverno non sarà così poiché al contrario questo sará tenuto sotto scacco da un anticiclone penetrante e tutt’altro che gelido. Previsti fenomeni temporaleschi sparsi nel territorio regionale.
Temperature in leggero calo da sabato, con il freddo che sarà accentuato dai forti venti settentrionali fino a 50-60 chilometri orari”.

Infatti la Protezione Civile regionale ha emesso un’allerta meteo gialla valida per la giornata di sabato 29, da mezzanotte e per le successive 18-24 ore, per l’arrivo di venti forti e di burrasca dai quadranti regionali, anche su Bari e provincia.

Può darsi invece che sul finire dei giorni della Merla si affacci una perturbazione di correnti più fredde ed instabili in discesa dall’Artico in particolare a partire dalla serata di lunedì e per la giornata del 1° febbraio addirittura si parlerebbe per il Sud Italia anche di neve a bassa quota. Ma per dirlo con certezza è ancora presto. Le masse d’aria potrebbero cambiare. Staremo a vedere.

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