Gramsci, il pensiero lucido a 80anni dalla scomparsa

NOCI – Un tuffo nel passato per comprendere meglio il presente. Sarà in mostra ancora fino al 4 luglio prossimo la biografica “Gramsci, Il pensiero lucido. L’uomo, le idee, la storia” portata a Noci dal circolo locale della Rifondazione Comunista “P. Pace” per celebrare gli 80anni dalla scomparsa di uno dei padri fondatori del Partito Comunista italiano.

In 10 pannelli il racconto di una vita dedicata alla politica e alle lettere: la nascita ad Ales in Sardegna, la malformazione, i primi contatti con il socialismo. Le prime collaborazioni con l’Avanti!, sino all’Ordine Nuovo, e poi più in là la fondazione de L’Unità. L’amore per Giulia Schucht e la scissione nel 1921 a Livorno del Partito Socialista per far nascere il Partito Comunista d’Italia. Per le sue idee antifasciste nel 1927 viene arrestato e condannato a venti anni, quattro mesi e cinque giorni di reclusione che sconterà nel carcere di Turi. Di lui il pubblico ministero disse: «dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare». Nonostante l’aggravarsi del proprio stato di salute Gramsci riesce a portare avanti gli studi e a scrivere I Quaderni. Riuscirà successivamente a mantenere i contatti con la propria famiglia. Purtroppo le condizioni morali e fisiche prendono il sopravvento e anche se in regime di libertà Gramsci morirà il 27 aprile del 1937 a soli 46 anni.

Un’esistenza intera dedicata con passione alla libertà del pensiero politico e alla lotta operaia che oggi al Chiostro delle Clarisse, seppur in forma ridotta, può essere letta per non essere dimenticata. Inizialmente “Gramsci, Il pensiero lucido” era stata concepita dall’Associazione “Casa dei popoli” di Molfetta ed allestita presso la cittadella della cultura a Bari nel 2007 in occasione del settantennale della scomparsa. Oggi, dopo dieci anni, la mostra è visitabile a Noci tutti i giorni dalle 19 alle 22 sino al prossimo 4 luglio.

Ma il pensiero gramsciano è ancora vivo? «Credo che Antonio Gramsci sia uno dei pochi veri intellettuali del secolo scorso» rsiponede Mariano Lippolis segretario della locale sezione PRC. «È molto letto e studiato all’estero, in Europa, Cina e Stati Uniti e rappresenta un punto di riferimento della sinistra in  America Latina. Nonostante la sua elaborazione politica sia ancora oggetto di discussione e studio, trova poco spazio nei programmi scolastici ministeriali e nella discussione politica italiana. Il mio personale parere è che il suo pensiero  sia di grande attualità, poiche’, molti dei capisaldi su cui si regge offrono una  chiave di lettura del mondo odierno, permettono di analizzare molti eventi, mutamenti politici e sociali del nostro tempo. Non entro nello specifico ma per fare un piccolo esempio, quando nei suoi scritti  Gramsci introduce il concetto di “cesarismo”, il mio pensiero corre inevitabilmente al berlusconismo o al renzismo che volendo rappresentano la negazione del pensiero gramsciano. Leader a cui affidare la risoluzione dei problemi, leaderismo figlio di un modo di intendere la politica che annulla la responsabilità  delle classi sociali e degli individui che Gramsci auspicava. Individui che disaffezionati alla politica restano alla finestra, probabilmente rinfoltiscono la schiera degli astensionisti, che non si assumono responsabilità pubbliche e che restano quindi “indifferenti”. E questo inibisce  la nascita di alternative all’egemonia esercitata e diretta dal gruppo sociale  dominante (nel nostro tempo quello dell’alta finanza e dei grandi imprenditori) che impone come assoluto il suo impianto di valori (o di disvalori dipende dai punti di  vista) che vengono riconosciuti e accettati anche dagli altri gruppi sociali. E tutto resta com è. Questo è un piccolo esempio che dà la misura di quanto il pensiero Gramsciano sia lucido e del tutto attuale».

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