Fondazione Madonna della Scala: padre Galluccio racconta le tante personalità di don Caronti

NOCI – Si chiude con un grande successo il quarto e ultimo appuntamento delle conferenze storiche di “Settembre in Santa Chiara”, organizzati dalla Biblioteca Comunale e dal Centro culturale “Giuseppe Albanese”, in collaborazione con l’associazione “Terra Nucum”, la Pro Loco locale e per quest’ultimo incontro, con l’abazia benedettina nocese.  L’incontro conclusivo della manifestazione, nella giornata del 29 settembre, intitolato “A cinquant’anni dalla morte di don Emanuele Caronti, fondatore dell’Abazia Madonna delle Scala di Noci”, ha voluto fa conoscere ai nocesi l’identità di quest’uomo attraverso le parole e le ricerche di padre Gennaro Antonio Galluccio O.S.B.

«Padre Caronti parla ancora stasera a 50 anni dalla morte» commento padre Galluccio. «Mi sento come un nano di fronte a questo gigante. Un uomo dalla personalità complessa e, a detta di alcuni, contraddittoria». Don Caronti viene raccontato sotto ogni aspetto: da valoroso linguista teorico e pratico, con molte pubblicazioni edite da “La Scala” e stampate proprio dall’abazia benedettina, a cappellano militare e difensore degli indifesi oltre a essere riferimento sia di studiosi che di centri di cultura cattolici. Tutte le personalità di Caronti, dalla nascita alla sua morte, oltre a essere evidenziate da don Gallucci, sono presenti nella mostra fotografica allestita durante la manifestazione, frutto delle ricerche che il padre benedettino ha effettuato interessandosi all’argomento. La mostra è stata allestita solo per la giornata di giovedì, ma verrà riproposta per tutti coloro che se la fossero persa, dal 14 al 20 novembre.

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«Don Caronti, per quanto non nocese, ha avuto un ruolo fondamentale nella storia di Noci quale fondatore, insieme a donna Laura lenti dell’Abazia della Madonna della Scala. Questa sera ci è stato presentato non solo dal punto di vista spirituale ma anche dal punto di vista culturale», ha dichiarato Giuseppe Basile, coordinatore dell’evento, ricordando che Noci ha intitolato a lui la strada che collega via Tommaso Fiore a via Salvo d’Acquisto, di fronte al vecchio palazzetto. Josè Mottola invece, nei saluti iniziali, ha ringraziato l’Abazia «perché si mostra a Noci come vero faro di cultura». Tocca invece al primo cittadino, Domenico Nisi, chiudere la manifestazione, il quale ha commentato l’importanza dell’Abazia come «punto di riferimento non solo per Noci ma tutto il territorio, tracciando un ulteriore tassello che la comunità monastica ha nei confronti di Noci».

Presenti anche all’evento don Peppino Cito, parroco della Chiesa Madre di Noci, Natanaele Fantini, priore della Madonna della Scala e il senatore Piero Liuzzi. L’appuntamento è quindi rinnovato a novembre per tutti coloro interessati alla vita di questo grande uomo, fondatore di una delle bellezze del nostro territorio.

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