Domenico Nisi: “Se questa amministrazione è stata scialba devono dirlo loro”

NOCI – Si è svolto sabato sera in piazza Garibaldi il primo comizio pubblico di Domenico Nisi in vista del ballottaggio di domenica 24 giugno. Il candidato della coalizione Noci Nisi 2018, già sindaco uscente, ha iniziato salutando i consiglieri comunali già eletti Fabrizio Notarnicola e Francesco Curci e chi, insieme a lui sul palco, potrà divenirlo qualora Nisi riuscisse a essere rieletto primo cittadino.

Prima di entrare nel vivo delle argomentazioni Nisi fa un excursus storico sulla situazione simile (ma non identica) che si era venuta a creare nel 2013 che poi portò all’anatra zoppa, ad oggi non più possibile perché, come già spiegato, vi sarà il premio di maggioranza dove il sindaco eletto godrà dell’appoggio di 10 seggi in consiglio comunale.

Il primo punto preso in esame è quello degli accordi sottobanco denunciati dal competitor tramite un volantino fatto girare in città e sui social, «siamo passati dalla sciatteria ad una amministrazione scialba», dice Nisi dal palco. «Sfido il candidato a dire che non abbia fatto una telefonata ad uno dei rappresentanti delle altre due coalizioni. Questa cosa viene fatta passare a me come inciucio». Nisi ammette di essersi incontrato con Claudia Gentile ma smentisce comunione d’intenti e apparentamenti. «Se i voti di una certa parte vanno là è senso civico, se votano da questa parte e votano me si chiama inciucio».

Dopodiché la stoccata verso la coalizione di Liuzzi ed il riferimento a chi ha governato con lui per cinque anni. «Io li inviterei con correttezza e coraggio a venire qui (sul palco ndr) e dire se mi sono sbagliato io ad ascoltare e quindi si è trattato di una grandissima presa in giro, o se non parlano nei comizi per non dire che noi qualcosa insieme l’abbiamo fatta, lasciando l’iniziativa al loro candidato sindaco». E ancora: «Se questa amministrazione era scialba bisognava avere il coraggio di venire da voi (i cittadini) e dire che le cose non andavano, oppure si voleva stare comodamente seduti dove si voleva stare, altro che gli inciuci a chiacchiere. Devono venire qui e devono parlare loro e non un portavoce che parla per sentito dire».

E chiude sulla sua situazione lavorativa privata. «Cinque anni fa ero cassaintegrato, ora si dice che sono disoccupato forte. Voglio dire a chi si sta interessando della mia occupazione di non preoccuparsi. Quando ho trovato lavoro mi sono messo in aspettativa non retribuita. Qui c’è tutta la differenza con il mio competitor perché non si può chiedere consenso in questa maniera».

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