Dissesto idrogeologico, azienda nocese progetterà 3 opere nel foggiano

NOCI – La vicenda del dissesto idrogeologico a Foggia, secondo un articolo del 29 ottobre apparso su Repubblica, e poi ripreso da altre testate, riguarderebbe anche Noci, in virtù del fatto che l’azienda nocese d’ingegneria Advenco srl, dei fratelli Gianmario e Paolo Conforti, ha vinto alcuni bandi pubblici.

L’accostamento, secondo i due ingegneri, è da considerarsi fuori luogo. «Le inesattezze cominciano dal titolo e vengono riprese nel testo – dice Gianmario Conforti riferendosi all’articolo di Repubblica. Si lascia intendere che la Advenco sta vincendo tutti gli appalti. È falso. Infatti, su 79 gare in tema di dissesto idrogeologico, – spiega il rappresentante dell’azienda – la Advenco ha partecipato solo a 17 di esse, vincendone 3, di cui 2 grazie alla qualità del progetto ed 1 grazie solo al ribasso. Non vi è stata quindi nessuna incetta di appalti, come si vuole lasciar intendere da Repubblica, ma solo qualche meritata gratificazione per un team di professionisti esperti in materia».

Nel foggiano la Advenco si è aggiudicata tre gare: Troia e Volturara Appula grazie alla qualità dell’offerta e la gara di Peschici grazie al ribasso. Mentre è risultata perdente per la gara del comune di Pietra Montecorvino. Adesso è in attesa di conoscere gli esiti per altre 13 procedure di affidamento, ma il clima rischia di turbare la serenità d’animo delle gare ancora in corso.

La Procura di Foggia ha aperto invece un’inchiesta sull’affidamento dei bandi per i finanziamenti sul dissesto idrogeologico in capitanata che, al momento, non vede coinvolta l’azienda nocese. Sono circa 112milioni di euro che la Regione Puglia ha stanziato con Delibera di Giunta n. 511 del 19 aprile per progetti in 68 comuni di cui 35milioni già cantierabili nel 2016. A far scoppiare la bomba un articolo apparso su Repubblica il 29 ottobre scorso con cui si scopre che è arrivato in procura e negli uffici regionali un esposto anonimo. “Il procuratore aggiunto Francesca Pirrelli – scrive Repubblica – vuole verificare come mai tutti i Comuni hanno deciso di predisporre gare uniche accorpando le attività professionali. E soprattutto perché sono stati strutturati i bandi nella stessa maniera, bloccando le variabili oggettive della riduzione del tempo e del ribasso economico nella gara e invece affidando tutto all’offerta tecnica, e dunque alla discrezionalità della commissione di gara. E se, davvero, grazie a questa costruzione delle gare d’appalto sono state favorite in questa maniera alcune società rispetto ad altre”. La Regione inoltre aveva posto, proprio per la mole dei finanziamenti, una particolare attenzione invitando a segnalare eventuali condotte illecite. Nel fascicolo d’indagine è finita infatti anche una lettera del 17 ottobre firmata dal dirigente della sezione Difesa del suolo e rischio sismico, Gianluca Formisano, che metteva in guardia sulle delicate procedure di affidamento proprio di queste gare d’appalto che dovevano essere cantierizzate a breve.

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