Covid-19 a Noci: il dott. De Tommasi traccia il punto della situazione

NOCI – Procede senza sosta il lavoro del Centro Operativo Comunale in questo periodo di emergenza sanitaria. Oggi, ai nostri taccuini, vi è il dottor Francesco De Tommasi, coordinatore medico del COC di Noci, che ci illustra qual è il punto della situazione nel nostro paese, in riferimento ai casi positivi a Noci e al numero di soggetti attualmente in quarantena. Inoltre, il dottore ci spiega le ragioni di questi dati  incoraggianti del nostro comune a confronto con quelli dei paesi limitrofi e ci prospetta gli scenari che ci attendono nel futuro prossimo.

Qual è la situazione Covid-19 a Noci?

Fino a oggi possiamo ritenerci fortunati: abbiamo avuto un solo caso di malattia conclamata che si è concluso con la guarigione del nostro concittadino, rientrato al proprio domicilio ormai da diversi giorni. Dall’inizio di marzo abbiamo registrato oltre 70 persone che per motivi diversi sono state costrette all’isolamento fiduciario e fino a questo momento sono tutte in buone condizioni non mostrando segni che potrebbero riferirsi all’infezione da Coronavirus. Alcuni nostri concittadini invece sono stati messi recentemente in quarantena per i noti fatti di Putignano e perlomeno coloro che hanno concluso l’iter diagnostico stanno tornando al lavoro non avendo contratto l’infezione. Manca ancora qualcuno e speriamo che anche per questi ultimi ci possa essere lo stesso risultato.

Come sta rispondendo il nostro paese all’emergenza?

Mi sembra di notare una valida partecipazione di buona parte della cittadinanza. Da medico posso rispondere per quello che riguarda l’aspetto di mia competenza e devo dire che la comunità può essere abbastanza soddisfatta: la rete di comunicazione che si è creata tra tutti i medici di famiglia e i pediatri rende possibile una attenta sorveglianza dello stato di salute dei cittadini limitando il rischio di comparsa di focolai. Si è trovata una buona sinergia anche con le farmacie per quanto riguarda il servizio di ritiro delle prescrizioni e la eventuale consegna dei farmaci a domicilio. La Protezione Civile, La Croce Rossa, la continuità assistenziale e i servizi privati di trasporto sanitario fanno egregiamente quanto nelle loro possibilità e non dimentichiamo che tutti lavoriamo con scarsa o assente disponibilità di presidi specifici di protezione individuale. Tutti i componenti del COC e le forze in campo relative alle rispettive competenze sono sempre attive e vigili. Sono certo che questa ottima sinergia sia alla base della nostra attuale situazione favorevole, ancora più se la confrontiamo con altre realtà di comuni vicini.

Quando stima potrà iniziare la fase 2 e quali comportamenti saremo chiamati ad adottare?

Non credo che sia ancora oggi possibile rispondere a questa domanda, ma la ritengo ugualmente utile perché mi permette di ricordare a tutti che la pandemia ci accompagnerà ancora per un tempo non definibile. Le esperienze che stanno vivendo la stessa Cina o il Giappone, che stanno nuovamente alzando il livello di allerta, ci impongono di essere oltremodo prudenti. Siamo in attesa di soluzioni da parte della scienza, in primis i vaccini, e fino ad allora dovremo tenere alta la guardia cercando di coniugare le possibili riaperture verso una relativa normalità con l’attenzione al mantenimento delle distanze di sicurezza e all’uso dei dispositivi di protezione oltre alla igiene della persona.

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