C’è un sud che sa competere col nord

NOCI – La narrazione atavica, fatta di pregiudizi e false convinzione, che il sud sia un luogo di sfaticati ed il nord di lavoratori è incompleta.
È vero che qui abbiamo il sole, il mare, il buon cibo e il calore delle persone. È vero che preferiamo gli aspetti conviviali, relazionali e spirituali, ma far terminare qui la narrazione sarebbe ingiusto. C’è infatti qualche capitolo mancante. Il sud è fatto di persone brillanti, medici, scienziati, professionisti, imprenditori che nulla hanno da invidiare al nord, a quel nord che tante volte ha fagocitato le nostre risorse umane e con frettolosità ed ingratitudine se ne è dimenticata.

Una testimonianza di come l’impresa meridionale, fatta tutta di persone del sud, sappia competere per qualità, tempi e costi, l’abbiamo avuta in questa terribile pandemia da coronavirus. A nord il Presidente della Lombardia, Attilio Fontana, in aprile inaugurava in pompa magna il miracolo del “… più grande centro di terapia intensiva in Italia“, l’ospedale in Fiera a Rho, Milano (salvo scoprire poi che da 400 pazienti, poi scesi a 205, alla fine i posti sono stati molti di meno, 53 sembrerebbe), con un mese di lavori, costi e tanto clamore per 53 posti.

Nello stesso tempo, anzi con due settimane di differenza sulla partenza dei lavori, la ditta DMECO, dell’imprenditore nocese Donato Mottola, realizzava in tre settimane ben 28 posti a Brindisi e 20 a Taranto. In Puglia la Dmeco ha realizzato, da zero, l’intero reparto di terapia intensiva. Qui non abbiamo fatto grandi celebrazioni o invitato le Star di Hollywood, abbiamo solo dimostrato che il Sud ha le capacità di essere più veloce, più creativo ed altrettanto capace del Nord. E non abbiamo bisogno di glorificarci, perché sappiamo il fatto nostro.

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