Non è Natale se ci attraversa una lama

Possiamo vivere il Natale a più livelli. C’è molto di spirituale e di commerciale allo stesso tempo, nel Natale contemporaneo. Natale è occasione di riflessione, è Gesù, è Nascita. E proprio la Nascita è un valore da cogliere e difendere. La Nascita va difesa ogni giorno. Ma cosa, ogni giorno, uccide la nascita? Le patologie, sicuramente. Le nostre menti si confrontano tutti i giorni con le patologie, le nostre, quelle altrui, quelle che abbiamo, quelle che potrebbero prendere corpo. La mia riflessione di Natale è anche un messaggio, spirituale e commerciale: compriamo libri che ci insegnano a riconoscere e confrontarci con le patologie mentali. Abbiamo pensieri ossessivi? Siamo posseduti da pensieri che ricorrono, dallo shopping, dal lavoro, dall’invidia, dalla vendetta, dal controllo, dal cibo, dall’alcool, dai soldi? Siamo posseduti! È un argomento pesante per Natale? Smetti di leggere! Ma se tu o le persone con cui ti relazioni hanno un eccesso di possessione, la tua vita, o quella di un tuo caro, è a rischio. Decidi se affrontare questo argomento o girarti dall’altra parte. Perché la vita è il frutto della Nascita, è un dono di Dio. E i doni si possono accettare, ma anche rifiutare. Personalmente non riesco a festeggiare questo Natale senza pensare a Giulia Cecchettin e a tutte le vittime di femminicidio. Non me la sento, da padre, da zio, da cittadino, di dimenticare o di non toccare il tema. Il Natale deve insegnarci la vita e la vita si preserva con la Paura. Smettiamola con fesserie come il culto della performance, del coraggio, dell’Io onnipotente. Impariamo anche dalle fragilità. Tante donne potrebbero salvare la loro vita cogliendo i primi segnali. Ogni volta che uno di noi subisce un comportamento senza il nostro consenso, subisce un abuso. Deve aver paura ed allertarsi. Persone polarizzate, tese, irritabili, controllanti senza averne diritto (che poi il diritto non lo hanno mai!) possono diventare improvvisamente pericolose e letali. Persone che non riconoscono i loro gravi difetti, che si giustificano, che attribuiscono la colpa a questo o quello, prima o poi daranno la colpa a voi. Anche della loro violenza, verbale e/o fisica. La violenza che verrà, arriva piano piano, in un crescendo di atteggiamenti, espressioni facciali, tono di voce. Fino a sfociare nella violenza fisica. Chiedete aiuto prima che sia troppo tardi. E non credete a pentimenti e alle scuse delle persone che sono state violente con voi. Lo rifaranno. Vi giurerà che non accadrà più, ma è accaduto perché c’è uno schema patologico che si ripresenterà. Parlatene con altri, fatevi aiutare, allontanatevi, abbiate paura, una sana paura. Non possiamo, non dobbiamo festeggiare un Natale dimenticando il sacrificio evitabile di Giulia Cecchettin. E noi padri dobbiamo vigilare sui nostri figli. Compriamo libri, facciamo analisi, conosciamoci di più. Gesù era il figlio di Dio, a lui è stato concesso di rinascere sulla terra dopo le violenze subite da persone ossessionate dal potere e dal controllo, ma noi non rinasceremo sulla terra se concediamo ai violenti di attraversarci con le loro lame e con i loro pugni.

Buon Natale.

Foto copertina di Daniele Albatici.

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