Silvio Berlusconi. L’ultimo re d’Italia

«È difficile non andare d’accordo con me, perchè quando c’è qualcuno che ha delle punte mi faccio concavo. Quando c’è qualcuno che si ritrae mi faccio convesso». Questa citazione di Silvio Berlusconi rivela una caratteristica chiave della sua personalità: la sua capacità di adattarsi alle persone e alle situazioni che si presentano. Nella sua lunga carriera imprenditoriale e politica, Berlusconi ha dimostrato un carisma e una flessibilità che hanno conquistato molti, ma allo stesso tempo hanno suscitato anche un profondo scetticismo.

Chi è Silvio Berlusconi? Berlusconi nel ricordo degli italiani ha rappresentato una figura poliedrica: costruttore, editore, bancario, politico, uomo delle Istituzioni. Ha lasciato un’impronta indelebile nella storia d’Italia.
La sua storia imprenditoriale è ancora oggetto di ampio dibattito e controversie, perché se pur Silvio Berlusconi sia morto, il berlusconismo si è incarnato nell’arcitaliano.

Come Dulcamara, il ciarlatano che vende l’elisir d’amore, Silvio Berlusconi ha dimostrato un grande carisma e abilità nel convincere gli italiani. Entrambi hanno saputo vendere un’immagine di sé stessi come fornitori di rimedi miracolosi per le sfide che si affrontavano.
Berlusconi, grazie al suo background imprenditoriale, ha presentato sé stesso come l’uomo capace di portare innovazione e benessere, proprio come Dulcamara prometteva di donare l’amore.
Dulcamara concesse a Nemorino l’elisir che fa innamorare una donna di un uomo, mentre Silvio Berlusconi ha cambiato lo stile di vita degli italiani, a loro ha regalato un sogno.

Il berlusconismo, ancor prima di formarsi come entità politica, si è imposto come rappresentazione di un processo di modernizzazione degli italiani, sulla base non di una ideologia, ma su un sistema di valori autenticamente liberali, che hanno influenzato oltretutto l’intera economia nazionale. Concretamente con la diffusione della tv commerciale, e quindi con l’avvento della grande potenza persuasiva audiovisiva (la pubblicità), ha fatto fatturare migliaia di miliardi di lire alle piccole medie imprese di allora, e nel contempo la pubblicità e i programmi televisivi di Mediaset hanno influenzato le vite degli italiani.
La pubblicità, il desiderio e il consumo sono le tre colonne portanti nonché mezzi del business dell’imprenditore Berlusconi. Con questi mezzi ha plasmato e sedotto gli italiani attraverso il marketing, la retorica, le sigle tv, l’inserimento di tutti i luoghi televisivi inimmaginabili a disposizione per far innamorare gli italiani di un prodotto.

Prima di entrare in politica, dunque, Berlusconi si è affermato nel mondo degli affari con la sua azienda mediale Mediaset. Ha fondato un impero mediatico che comprende emittenti televisive in Italia, in Spagna e in nord Africa con Nessma; ha inventato la concessionaria e produzione pubblicitaria Publitalia e tantissime società di produzione/distribuzione cinematografica vincitrici di Oscar grazie ai film:”La Vita è Bella”, “La Grande Bellezza”, “Il Postino”. E poi anche il maggior gruppo editoriale italiano quale la Mondadori Spa, il fenomeno degli utili come Banca Mediolanum, il successo del Milan e poi del Monza, Milano 2 e Milano 3. Degni di nota anche le celebri società, poi vendute, come la Standa, Sky (ex Telepiú), Pagine utili e la casa farmaceutica MolMed.

Successivamente al successo imprenditoriale, Berlusconi ha cominciato a sedurre e stabilire un alto grado di empatia direttamente con gli italiani, una vera e propria elisir d’amore (positiva o negativa che sia stata) basata sostanzialmente come la soluzione alla crisi del sistema politico italiano, che è coinciso con la caduta del muro di Berlino e con Tangentopoli, alla presa d’atto dell’impossibilità (più che incapacità) del PDS (ex Partico Comunista Italiano) di trasformarsi in un’autentico partito riformista di stampo occidentale.
Il 26 gennaio 1994, giorno della sua discesa in campo, ha rilasciato una videocassetta preregistrata a tutte le televisioni e in cui motiva la sua scelta. Da quel momento Silvio Berlusconi ha commercializzato la sua immagina e l’ha incarnata nel movimento politico Forza Italia.

Con la sua immagine da imprenditore di successo, è riuscito a conquistare gran parte dell’elettorato italiano. Berlusconi è stato il primo politico italiano che, provenendo dal mondo imprenditoriale, ha assunto il ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri. È stato il più longevo Capo del Governo nella storia della Repubblica, mantenendo una forte influenza nel panorama politico italiano.
E dalla discesa in campo Berlusconi comincia a vestire i panni del ragonato Don Giovanni: entrambi figure di seduttori.

Oltre al contesto nazionale, Berlusconi ha anche giocato un ruolo significativo nella politica estera da uomo delle Istituzioni. Come non ricordare ciò che oggi i nostri figli studiano al quinto anno del Liceo! Nel 2002, all’aeroporto di Pratica di Mare, Berlusconi ha realizzato un altro sogno che oggi con una nuova guerra nel cuore d’Europa e il ritorno ad un’aspra contrapposizione tra Stati Uniti e Russia, appare una illusione. Quel giorno i leader della NATO adottarono formalmente la Dichiarazione di Roma, inaugurando il cosiddetto “Consiglio a venti” che comprendeva anche la Russia. Berlusconi è stato fautore della politica del dialogo tra Occidente e Federazione Russa. Indimenticabile la stretta di mano tra Berlusconi, che giocò un ruolo strategico, Putin e George W. Bush.

In conclusione, Silvio Berlusconi, l’arcitaliano, ha dato una identità all’italiano, semplicemente perché lo ha persuaso, lo ha plasmato. Nonostante le critiche e i dubbi, il suo impatto e la sua influenza rimarranno un argomento di studio e discussione per gli anni a venire.

Stefano Emanuele Matarrese

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