Primo Maggio, dal sangue alla festa

NOCI – Il 1° maggio viene celebrata in molti paesi del mondo la Festa del lavoro o Festa dei lavoratori. Un giorno importante scelto per simboleggiare e ricordare l’impegno del movimento sindacale e i traguardi raggiunti dai lavoratori in campo economico e sociale.

La sua origine è fatta risalire a una manifestazione organizzata a New York il 5 settembre 1882 dai Knights of Labor, un associazione fondata nel 1869. Nel 1886 la suddetta associazione approva una risoluzione affinché l’evento abbia cadenza annuale. Da ricordare che la festa simboleggia le battaglie operaie, in particolare quelle atte alla conquista di un diritto ben preciso: l’orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore. Tali battaglie alla fine portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1867 negli Stati Uniti nello stato dell’Illinois.

Ma la scelta dell’attuale data è legata ai fatti di sangue accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago, conosciuti come la rivolta di Haymarket.  In quei giorni i lavoratori in sciopero si ritrovarono all’ingresso della fabbrica  di macchine agricole McCormick, la polizia chiamata per sciogliere l’assembramento sparò sugli scioperanti  uccidendone due e ferendone altri. Per protestare contro la repressione armata,  gli anarchici organizzarono una manifestazione da tenersi nell’Haymarket Square, piazza prescelta poiché solitamente ospitava il mercato delle macchine agricole, dove la polizia spara nuovamente sui manifestanti provocando numerose vittime: era il 4 maggio.

In Europa la festività del Primo Maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo, nel 1890. Durante il ventennio fascista, a partire dal 1924 e fino al 1944,  la festa venne anticipata al 21 aprile, giorno in cui si celebrava il Natale di Roma. La nuova denominazione fu “Natale di Roma – Festa del lavoro”, divenendo per la prima volta giorno festivo. Alla fine del secondo conflitto mondiale nel 1945 venne ricollocata al primo maggio mantenendo lo status di giorno festivo. Nel 1947 purtroppo, le celebrazioni vennero funestate da un grave fatto di sangue accaduto in Sicilia, nella piana di Portella della Ginestra, in provincia di Palermo. La cronaca narra che la banda di Salvatore Giuliano sparò sul corteo composto da circa duemila lavoratori festanti, uccidendone undici e ferendone cinquanta.  Nel 1955 l’allora papa Pio XII istituisce la festa di San Giuseppe lavoratore poiché tale data potesse essere condivisa e celebrata anche dai lavoratori cattolici. Dal 1990 i sindacati confederati CGIL, CISL e UIL, in collaborazione col comune di Roma organizzano in piazza San Giovanni un grande concerto per celebrare il Primo Maggio, che negli anni è divenuto appuntamento imprescindibile e culto di molti giovani.

Negli Stati Uniti e in Canada la festa dei lavoratori è celebrata il primo lunedì di settembre mentre nel Regno Unito non vi è nessuna celebrazione ufficiale, tuttavia il mese di  maggio ha sempre due lunedì di festa chiamati “Bank Holiday”. In Svizzera si festeggia solo in alcuni cantoni. In Australia si festeggia solo in alcuni territori del Nord e si celebra il primo lunedì di maggio, infine in Nuova Zelanda si celebra il quarto lunedì del mese di ottobre.

 

(In copertina: Giuseppe Pellizza da Volpedo, “Il quarto stato” – 1901, olio su tela 293×545 cm – Museo del Novecento, Milano)

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