Partito Comunista Noci: “Meloni potrebbe essere tranquillamente Segretaria PD”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Partito Comunista – Sez. G. Di Vittorio – Noci.

La delusione per il risultato della lista Italia sovrana e popolare è innegabile, forse meritavamo di più o forse è giusto che sia andata così.
La delusione è un fatto passeggero perché la determinazione di chi è stato capace di raccogliere 70 mila firme a ferragosto, il coraggio di chi pazientemente in meno di due mesi è riuscito a far conoscere un progetto ed un simbolo nonostante l’oscuramento continuo dei media, la forza di chi ha cercato di scalfire un sistema di potere consolidato da anni non finisce il 25 settembre 2022, anzi si rafforza.
Si rafforza perché l’analisi politica che abbiamo cercato di portare in questi giorni all’attenzione degli italiani non si sposta di un millimetro.
Leggiamo analisi che si fermano al siamo arrivati primi nominando addirittura Tolstoj (probabilmente non sanno che era russo, il paese a cui vogliono far guerra), come se fosse una gara o la fine del campionato di calcio, come se il destino dei cittadini non conti nulla, come se non fossimo sempre più vicini ad un conflitto mondiale e ad uno tsunami economico.
Il fatto oggettivo che hanno decretato le urne non viene per niente toccato dai partiti che sono “andati in champions league”, cioè che gli italiani hanno bocciato chi ha sostenuto il governo Draghi. Non viene toccato perché probabilmente farebbe cadere il castello di carte costruito nell’ultimo anno, quello dei governo dei migliori. Proprio la vittoria del partito degli astenuti dovrebbe far suscitare quantomeno perplessità nei maggiori partiti dell’arco parlamentare, ma questi sembrano essere ormai totalmente estranei dai fatti oggettivi del reale e rinchiusi in una narrativa che ormai mostra le sue crepe. Sì, perché l’astensionismo non è la voce del qualunquismo, ma è la voce del dissenso, di chi ormai ha compreso il lugubre teatrino dei partiti che si azzuffano sui diritti civili, ma che in politica estera e politica economica, i due elementi che realmente caratterizzano gli orizzonti politici, sono totalmente speculari.
Infatti, come avevamo previsto, c’è stato solo un cambio di poltrone tra gli stessi che hanno affondato il paese negli ultimi 30 anni, ma la linea politica sarà la stessa: del resto, in meno di una settimana oltre al solito e imbarazzante valzer delle poltrone, il centro destra ha già espressamente dichiarato che la manovra economica la farà con Draghi e darà pieno sostegno all’Ucraina e alla NATO fino alla fine. In altre parole la Meloni, che, come da noi più volte dichiarato, ha attuato un’opposizione solo di facciata per conquistare il voto di milioni di italiani, potrebbe essere tranquillamente segretaria del PD.
Passeremo da un governo pro guerra, pro Europa, pro greenpass, pro sanzioni, ad uno esattamente identico. Proprio questa intercambiabilità lascia sgomenti e non fa altro che confermare la giustezza della nostra posizione in questo momento storico. A pagare le conseguenze di questa compagine di marionette saranno le fasce più deboli, donne e uomini che arrancano per conquistare il necessario per un’esistenza dignitosa, peraltro assicurata dalla nostra inascoltata Carta Costituzionale. L’inverno che ci apprestiamo a vivere metterà ancor più a nudo le sperequazioni sociali, alimentate dal feroce sistema neoliberismo, sempre pronto a decentrare l’attenzione sui diritti individuali, mentre a piene mani sottrae diritti collettivi.
I lavoratori e gli studenti delle piazze sono sempre stati manganellati e continueranno a esserlo, ma saranno sempre di più e lì ci troverete, dove siamo sempre stati, al loro fianco!

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