Noci e l’economia circolare

NOCI – Si è conclusa il 3 giugno scorso la Green week 2016, la settimana verde europea, che quest’anno con lo slogan “Investing for a greener future”, è incentrata sugli investimenti necessari per un futuro più verde.

L’Ambiente per gli Europei, la rivista della Direzione generale dell’ambiente della Commissione europea, sottolinea che «gli investimenti effettuati oggi nell’economia circolare daranno i loro frutti negli anni a venire, quando l’innovazione nelle tecnologie di progettazione ecocompatibile, riparazione, riciclaggio e riutilizzo riusciranno a creare nuovi posti di lavoro e nuove opportunità commerciali».

Ambiente per gli Europei ricorda che in tutto il mondo, la popolazione è in continuo aumento, e la domanda dei consumatori cresce di conseguenza, ma le risorse naturali sono sempre più scarse e costose: per questo, l’economia circolare si pone come il modello imprenditoriale del futuro. La progettazione di beni più durevoli e le attività di riciclaggio, riparazione e riutilizzo consentono infatti di ridurre l’impatto ambientale, il consumo di nuove risorse e la necessità di smaltire i rifiuti, economicamente onerosa. Ma perché questo cambiamento possa realmente avvenire, i finanziamenti sono essenziali

Sebbene il settore pubblico possa svolgere un ruolo importante, la gran parte degli investimenti necessari per completare questa transizione dovrà provenire dal settore privato, da investitori tradizionali e alternativi. È infatti necessario ricorrere a soluzioni innovative, quali l’uso di fondi pubblici per stimolare un impegno finanziario (privato) supplementare da parte di altri attori, in modo da incentivare gli investimenti del settore privato

Efficienza delle risorse ed economia circolare sono obiettivi chiave del piano di investimenti che è una eccellente opportunità per far avanzare i migliori progetti ambientali. «Si stima che, per i prossimi tre anni, le esigenze in termini di investimenti per quanto concerne efficienza delle risorse, sicurezza dell’accesso a risorse e materie prime e potenziamento della resilienza al cambiamento climatico si aggirino attorno ai 422‑527 milioni di euro – dice la Direzione generale dell’ambiente Ue –

L’iniziativa “Industria 2020 nell’economia circolare” di Orizzonte 2020 per il 2016-2017, destina 650 milioni di euro a dimostrare la fattibilità economica e ambientale dell’approccio basato sull’economia circolare. Un impegno che dovrebbe favorire la reindustrializzazione dell’Ue in molte attività industriali e dei servizi, compresi nuovi modelli imprenditoriali e industria di trasformazione.

Il piano d’azione sull’ecoinnovazione dell’Ue “promuove l’accesso a molteplici fonti di finanziamento, tra cui i programmi LIFE per l’ambiente e COSME, volto a rafforzare la competitività delle piccole e medie imprese (PMI): queste ultime (ivi incluse le imprese sociali), essendo particolarmente attive in aree quali la riparazione e il riciclaggio, costituiranno infatti una parte integrante dell’economia circolare”.

Noci è un comune dalle molteplici potenzialità ambientali che ben si presterebbe ad una riconversione ecologica delle sue industrie secondo i principi dell’economia circolare. Molte aziende potrebbero chiudere il loro ciclo produttivo semplicemente basandosi sul riutilizzo degli scarti e dei sottoprodotti. Molte realtà manifatturiere potrebbero fare dei prodotti di scarto il loro punto di forza così come un punto di forza è garantito dalla amenità paesaggistica della nostra zona geografica che permetterebbe il ricorso naturale a fonti energetiche alternative.

Più di ogni cosa è bene che ciascun cittadino, sia come produttore sia come consumatore, venga formato sin dalla più tenera per comprendere che l’unico sistema economica che garantirà la nostra sopravvivenza è quello in grado di rigenerarsi da solo. Infatti in una economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.

L’Associazione MurgiAmbiente crede fermamente che una economia circolare si può raggiungere solo se si cresce in un’ottica verde, se si è abituati fin da piccoli a sentirsi parte integrante dell’ambiente naturale perché non esiste il concetto di rifiuto: tutto può ritornare utile, tutto può chiudere il cerchio della produzione e del consumo. L’innovazione è la linfa vitale della crescita verde, al pari dell’ecologizzazione del sistema finanziario.

Ora è necessario incoraggiare questi primi passi e portarli a un aumento di scala, perché gli investimenti verdi sono a tutti gli effetti investimenti solidi.

 

DANIELA FUSILLO – Presidente Associazione MurgiAmbiente

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