Mihaela Dima racconta il suo anno da rappresentante d’istituto

Nell’ultima settimana di novembre per Biagio Laera e Mihaela Dima giunge al termine la carica di rappresentanti d’istituto del liceo nocese “Leonardo Da vinci – Galileo Galilei”. Dopo un anno di impegni e responsabilità, ma anche di successi e soddisfazioni, i due quintisti, rappresentanti rispettivamente del Liceo Scientifico e del Liceo delle Scienze Umane, sono pronti a passare il testimone a Pasquale Liuzzi e Federica Massaro. Abbiamo provato a tirare le somme insieme alla studentessa Mihaela Dima, che con grande disponibilità ha risposto alle nostre domande.

Sei ormai giunta al termine di quest’importante esperienza. In cosa pensi di aver fallito?

Purtroppo verso dicembre-gennaio mi sono persa. Persa in tutti sensi. Persa nei rapporti con gli amici tanto quanto dal punto di vista scolastico. Mi sono trovata con questa grande responsabilità che ha inevitabilmente influenzata il resto degli ambiti della mia vita. Il più grande fallimento credo sia stato proprio nella realizzazione delle Assemblee di Istituto di questo periodo, del periodo invernale.

Nonostante questi smarrimenti nel tuo percorso, ad oggi, qual è il tuo grado di soddisfazione se dovessi quantificarlo in una scala da 1 a 10?

Tutto sommato, un buon 7.5 – 8.

Che consigli vorresti dare a chi ha preso il tuo posto?

Di essere forte. Non deve aver paura di esporsi ed esprimersi, ma soprattutto non deve mai dimenticarsi di ascoltare tutti gli altri studenti. Dal punto di vista organizzativo il più grande consiglio è quello di non ridursi mai all’ultimo momento!

Spostandoci a considerare il nuovo anno scolastico a livello più generale: quali sono le grandi novità?

Novità assoluta è stata il trasferimento delle classi del Liceo delle Scienze Umane nella sede del Liceo Scientifico, cambiamento che ha apportato vantaggi e svantaggi.

E le problematiche? Cosa ne pensi del forte calo di iscrizioni di quest’anno? Quali pensi possano essere la cause?

La causa penso sia da ricercarsi nelle cattive voci di corridoio sulla nostra scuola, la cattiva luce nella quale è stata messa. La sede del Liceo delle Scienze Umane è sempre stata penalizzante, data la struttura molto piccola e poco attrezzata, sprovvista di una palestra tanto quanto di una segreteria. A ciò si è aggiunto nell’ultimo anno un gran dire, spesso infondato, sui metodi di spiegazione e valutazione dei professori, tanto che molti nostri studenti hanno fortemente sconsigliato la scelta del liceo nocese ai loro amici, fratelli e cugini più piccoli. Per contro, ha giocato un ruolo fondamentale la concorrenza dei licei putignanesi.  In realtà le problematiche organizzative e i famosi favoritismi dei professori sono presenti lì come da noi, ma in qualche modo Putignano ha esercitato una forte attrazione per i giovani studenti nocesi, forse per le novità della loro sede che accoglie insieme il Liceo Scientifico, Liceo Classico e Liceo Linguistico.

Tornando a te, come studentessa del liceo nocese ormai all’ultimo anno, sei pentita o soddisfatta della tua scelta iniziale?

Pentita no. Questi anni, ed in particolare l’ultimo, mi hanno aiutato molto a crescere come persona. Ho sentito il peso della responsabilità e molto spesso ho dovuto fare i conti con l’insuccesso, che si sa è un gran maestro di vita.

Hai più voglia o più paura di lasciare la scuola?

50/50. Paura perché so che mi mancherà, ho passato gran parte della mia vita tra le mura scolastiche. Sì ora è pesante con compiti, interrogazioni e il tanto studio, ma mi mancherà. Tuttavia c’è anche tanta voglia di finire, passare a qualcosa di nuovo. Anche se, si sa, il nuovo spaventa. Mi spaventa anche e soprattutto non sapere bene cosa farne del mio futuro e a quale università iscrivermi.

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