Magdi Allam: “Non ammettere che ci sia una guerra in corso significa subirla”

NOCI – «Non dobbiamo rinunciare alla ragione e pervenire alla verità. Non ammettere che ci sia una guerra in corso significa subirla aumentando il rischio di essere sconfitti». Non usa mezze parole Magdi Cristiano Allam giunto a Noci venerdì sera per presentare il suo ultimo libro “Islam, siamo in guerra”. L’editorialista de Il Giornale condannato a morte per aver abiurato alla religione islamica per avvicinarsi a quella cattolica (salvo poi prendere le distanze anche da quest’ultima) ha spiegato la sua visione della religione islamista che ha professato per anni prima della conversione. «Maometto ha decapitato di persona oltre 600 uomini e i terroristi utilizzano i versetti di violenza per giustificare le proprie azioni».

Perché solo l’islam? «Oggi siamo qui a parlare di loro perché né nei Vangeli né nella Torah si parla di gesti violenti, per questo cristiani ed ebrei non si comportano come gli islamici». Il linguaggio schietto e diretto del giornalista ha fatto sobbalzare dalla sedia più di qualcuno. Si capisce perché l’unità degli artificieri e del nucleo cinofili di Modugno dell’Arma dei Carabinieri abbia bonificato l’intero ex Convento delle Clarisse prima del suo arrivo. Il giornalista Allam riprende gli studi di un teologo africano e ne ripropone il significato: «il Corano viene letto in maniera integrale e letterale, ebbene bisogna separare la parte mecchinese (riferita a La Mecca) da quella medinese (riferita a Medina) che racchiude i versetti più violenti ma che al contempo fanno riferimento ad un arco di tempo definito. Pertanto il corano va spiegato e non interpretato anche perché scritto in arabo antico».

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È quindi inevitabile il riferimento all’Islamic State, autoproclamato califfato a guida islamica non riconosciuto a livello internazionale, che ha insanguinato Parigi il 13 novembre scorso. «L’Isis rappresenta il 100% dell’islamismo perché applica alla lettera la scrittura coranica». Con 12 milioni di persone e 60 pozzi petroliferi inserito in un territorio a cavallo tra Siria e Afghanistan, grande quanto la Gran Bretagna, rappresenta una potenza militare. «La sua forza è la paura. Sedimenta la paura in tutti gli stati non a fede islamica per portare avanti la jihad contro gli infedeli. Sembra che il loro obiettivo sia islamizzare il mondo. Per incutere la paura tenta di insinuarsi negli stati europei tramite poveri clandestini caricati sui barconi, oppure riempiendo i territori con scuole e moschee, dando atto ad una vera e propria colonizzazione di massa».

Ed infine un cenno geopolitico internazionale sugli stati che guardano all’Is. «Come è possibile che non si riesce a distruggere questo manipolo di terroristi quando per destituire Saddam Hussein e Gheddafi sono bastate poche ore? Ci fa pensare che ci siano ulteriori interessi, primo fra tutti la collusione con il governo turco di Erdogan. Renzi e Obama pensano ad una religione pacifista e aprono le frontiere all’inclusione, ma sbagliano. Pensare di non essere in guerra ci porterà a subirla e ad essere sconfitti. Al contrario Putin è l’unico che sta contrastando veramente lo stato islamico».

Presentato da Magda Ausonia Ludovici in rappresentanza dell’associazione Officina Culturale che organizzato l’evento, Magdi Cristiano Allam ha ricevuto anche il saluto dell’amministrazione comunale rappresentato per l’occasione dal consigliere Paolo Conforti.

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