Lavoratori in nero e col reddito di cittadinanza

Numerosi sono stati gli interventi di polizia economico-finanziaria svolti, nel corso del corrente anno, dai Reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Bari volti a verificare l’osservanza delle norme in materia di tutela del lavoro.

In particolare, in una azienda di pulizie di Putignano (Bari) la Guardia di Finanza ha individuato 53 lavoratori in nero e 37 irregolari. In totale la Tenenza di Putignano, nell’ambito della propria circoscrizione di servizio, ha scoperto 111 lavoratori irregolari. Tra questi 74 “in nero”, 3 dei quali risultati percettori del Reddito di Cittadinanza. Complessivamente sono state eseguite 14 ispezioni, di cui 13 con esito irregolare.

Dal raffronto tra la situazione accertata all’atto dell’accesso e le evidenze comunicate agli Enti preposti, nonché dalla verifica delle mansioni effettivamente svolte e dagli ulteriori elementi informativi acquisiti intervistando i lavoratori presenti, è stato infatti possibile rilevare il loro impiego “in nero” o irregolare.
Le violazioni riscontrate hanno principalmente riguardato imprese del settore terziario: nello specifico, presso un’impresa operante nel settore delle pulizie sono stati individuati ben 53 lavoratori “in nero” e 37 lavoratori irregolari.

Ai 13 datori di lavoro che non si sono attenuti alle norme, sono state elevate sanzioni amministrative per l’importo complessivo di circa 200.000 euro, anche per l’ipotesi aggravata di impiego di lavoratori “in nero” percettori di Reddito di Cittadinanza. Questi ultimi sono stati deferiti alla locale Procura della Repubblica e segnalati all’I.N.P.S. per la revoca del beneficio e la restituzione, con effetto retroattivo, delle somme indebitamente percepite.

Il fenomeno del “sommerso da lavoro” costituisce un grave danno per l’intero sistema economico in quanto sottrae risorse all’Erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati.

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