L’ASD Studio Danza a teatro con “Il sogno di Barnum”

NOCI – Dal connubio tra danza e recitazione è nato uno spettacolo teatrale d’altri tempi, ispirato alla storia del noto Phineas Taylor Barnum, l’uomo che dal nulla creò una rappresentazione innovativa, eccentrica e sgargiante, in quel tempo disprezzata da molti, ma che oggigiorno ha riscosso un successo mondiale.

Si tratta de “Il sogno di Barnum”, il saggio di fine anno messo in scena presso il Cinema Teatro dei Trulli di Alberobello dagli allievi della scuola di danza nocese ASD Studio Danza di Marialisa Daprile e Rossella Bianco, che ha esordito lo scorso 21 giugno con replica nel giorno seguente.

Attraverso splendidi balletti di vari generi, dal classico al moderno, dal contemporaneo al modern-jazz, e dalla break dance alla ginnastica artistica e alla pizzica, tutti i ballerini, sia piccoli che grandi, hanno rappresentato il percorso di vita di questo personaggio interpretando ogni avvenimento con costumi adatti per ogni momento e tematica.

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Ad arricchire lo spettacolo sono state le parti recitate, interamente curate dal giovane attore nocese Vittorio Goffredo, il quale ha interpretato il Barnum adulto della storia, che molte volte ha metaforicamente incrociato la sua strada con il Barnum bambino, rappresentato dalla bravissima Gaia Pesce. Si è trattato di un confronto volto a ricordare gli occhi pieni di meraviglia, quasi infantili, caratteristici del personaggio, che con il passare del tempo sono stati corrotti e contaminati dal denaro per poter sostenere la propria famiglia.

Lo spettacolo è stato suddiviso in due parti: la prima dedicata al Barnum bambino, ai tentativi volti a cercare una soluzione per dimostrare a se stesso di essere all’altezza dei propri sogni; la seconda invece, incentrata sul Barnum adulto divenuto uomo politico, imprenditore, che investe nel denaro e nella possibilità di essere sempre all’apice. Egli infatti, si è battuto contro la schiavitù durante il periodo della guerra civile, subendo così la distruzione del suo museo di New York per ben tre volte a causa di un incendio provocato dalle spie filo-confederate, poiché aveva ospitato nel suo circo gente di colore ed emarginata. Un piccolo intermezzo è stato regalato dal simpatico teatro dei piccoli, dedicato alla nota storia de “Il piccolo principe”.

Al culmine della rappresentazione, prima del gran finale che ha visto esibirsi tutti i ballerini e gli attori con grande spirito di gruppo, il pubblico ha assistito ad un ultimo incontro tra i due Barnum, il più significativo, necessario per evitare che l’adulto si trasformasse in una marionetta nelle mani del Dio denaro in seguito alla bancarotta successiva all’incendio del museo.

Alla fine però, “l’impresario del meraviglioso”, così come soprannominato, nonostante l’incapacità di crescere e la determinazione nel regalare magia a chiunque avesse avuto il coraggio di seguirlo in un mondo che ancora non c’era, riuscì finalmente a dare vita al suo spettacolo in maniera creativa ed originale, ossia sotto un tendone che, in breve tempo, ha raggiunto paesi lontani, divenendo ben noto come “Circo”.

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