L’Albero di Pasqua: un’insolita tradizione riscoperta dalla Chiesa Madre

NOCI – In molti, passando da Piazza Plebiscito, avranno notato, sul sagrato della Chiesa Madre, un piccolo albero di mandorlo intento a far uscire le sue prime foglie. L’alberello non è stato messo lì a caso per abbellire la grande piazza del nostro centro storico, ma è un simbolo che ci ricorda uno dei più importanti avvenimenti dell’anno: la Pasqua.

E come per la nascita di Gesù la tradizione vede l’uomo legato alle piante con il famosissimo Albero di Natale, anche la resurrezione del figlio di Dio consolida questo legame attraverso l’Albero di Pasqua. Ma di cosa stiamo parlando? L’origine, così come per l’Albero di Natale, nasce nelle regioni del nord Europa (la penisola scandinava e la Germania), dove l’usanza pagana, sviluppatasi probabilmente a partire dal medioevo, vedeva l’abbellimento di rami spogli con uova o fiori come simbolo di rinascita. Questo forte legame lo si ritrova nella Pasqua, giorno in cui Gesù resuscita vincendo la morte.

Se l’abete è l’albero invernale per eccellenza, per l’Albero di Pasqua la scelta ricade su ciliegi, peschi, meli o mandorli che proprio nel periodo pasquale iniziano la fioritura. Ma anche ulivi o palme, altre due piante simbolo della Pasqua, possono essere decorate per questo avvenimento. Come abbiamo già annunciato, le palle di natale sono sostitute da fiori e colombe o altri simboli pasquali come uova colorate e nidi per custodirle.

Se vi state incuriosendo e volete realizzare a casa o in giardino il vostro personale Albero di Pasqua, la parrocchia Maria SS. della Natività ha proposto una mini guida per addobbare un piccolo alberello con alcune aggiunte e variazioni. Si parte dalla settimana tra la IV e la V domenica di Quaresima (dall’11 al 18 marzo 2018) quando si inseriscono in un vaso alcuni rami gemmati degli alberi sopracitati o alcuni rami secchi. La domenica delle Palme (il 25 marzo 2018) ai rami bisogna aggiungere alcuni rami di ulivo o di palma benedetti e nel frattempo preparare nastri, uova colorate, pulcini, api, colombe e fiori di carta. La domenica di Pasqua (il 1° aprile 2018) si fanno fiorire i rami aggiungendo tutto ciò che è stato preparato nei giorni precedenti. Ma non finisce qui. L’alberello ci accompagnerà fino a maggio quando il giorno della Festa della Madonna della Croce (3 maggio 2018) accanto all’Albero di Pasqua si può accostare un’immagine della nostra Madonna. Infine, la domenica di Pentecoste (il 20 maggio 2018) possiamo rimuovere l’alberello fiorito, «ma dal nostro cuore e dalla nostra famiglia non togliamo mai Gesù! Sfioriremmo…».

Come ci spiega don Stefano Mazzarisi, parroco della Chiesa Madre, l’albero «fa parte di un percorso di proposte per le famiglie che ha come obiettivo la valorizzazione della famiglia stessa quale “Chiesa domestica”. Cose semplici per riappassionarsi a Gesù, al Vengelo e alla vita della Chiesa». Oltre a questa bella tradizione, non dobbiamo scordarci il nostro passato legato alla Pasqua e perciò riscoprire il gustoso dolce tipico pugliese che a Noci prende il nome di Sorge ‘mbise o l’allegra usanza di Candè all’ove, praticata nelle nostre zone il mattino del Sabato Santo con l’obiettivo di portare allegria e magari ricevere in cambio qualche prodotto caseario.

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