La banda S Cecilia-Sgobba fa “divertire” i nocesi

NOCI – Grande affluenza di gente per ascoltare i brani proposti dalla Banda cittadina “Santa Cecilia – G. Sgobba” il 2 maggio scorso, primo giorno di festeggiamenti in onore della Madonna della Croce. L’evento inserito all’interno del programma della festa patronale, dal titolo “La banda si diverte”, ha proposto una reinterpretazione di brani di musica leggera italiana e internazionale e della tradizione concertistica nocese, passando per le colonne sonore dei film e dei grandi gruppi musicali che hanno fatto la storia della musica in Italia e nel mondo. “Più che un concerto di maggio, sembra un concerto natalizio”. Si è aperto così l’evento presentato da Fabrizio Loperfido, che, causa pioggia, ha visto un cambio di location, passando dalla cornice della splendida piazza Plebiscito a quello del chiostro delle Clarisse.

Nata nel 1956, la banda cittadina è stato un punto di riferimento per Noci, assicurando una continuità di 60 anni. Ma il 2016 è stato un anno di ripartenza per la banda con l’insediamento a gennaio del nuovo direttivo, affiancando a persone di comprovata esperienza, ragazzi giovani e pieni di idee raggruppando non solo nocesi ma anche persone di paesi limitrofi e di ogni età. “Abbiamo sempre visto questi ragazzi o dietro a una processione o dietro a uno di quei momenti più angoscianti che uno possa avere: la morte di un parente – commenta Loperfido – ma con il nuovo direttivo si è cercato di dare una nuova veste a questa formazione perché ci sono, insieme a fantastici pluridiplomati, anche dei fantastici autodidatti con delle qualità che possono veramente fare tanto. E li vediamo qui stasera in una manifestazione che tutto si può dire, tranne che triste e malinconica”.

La serata suddivisa in più parti, ha visto alternarsi nella direzione dell’orchestra Giacomo Lasaracina e Paola Sportelli. La prima parte ha visto eseguire un mix di brani come “Quando quando quando”, “Brazil”, “Ma la notte no”, “New York, New York”, seguite da “Gonna Fly Now”, colonna sonora della serie del film Rocky, finendo per omaggiare il “sorcino” Renato Zero con canzoni come “Triangolo”, “Il carrozzone” e “Mi vendo”. Si è proseguiti nella seconda parte con i brani “Petit Fleur”, “Un amore così grande” e alcune canzoni in ricordo di Domenico Modugno come “Nel blu dipinto di blu” e “Tu si na cosa grande”, eseguiti insieme ad alcuni pezzi da solista di Paola Sportelli (clarinetto), Vittorio D’onghia (tromba), Vito Calicchio (sax tenore) e Vincenzo Capruzzi (sax contralto).

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La terza parte si è aperta con un omaggio floreale, seguita da brani che riproponevano medley come la sigla RAI dell’Eurovisione, l’Inno d’Italia, l’Inno alla Gioia, “la canzone del Piave” e il “Va, pensiero”. Si è proseguiti con le musiche di Ennio Morricone, “The Battle”, colonna sonora del film “Il gladiatore” e alcune canzoni del gruppo britannico The Beatles, del gruppo italiano dei Pooh (tra cui “Chi fermerà la musica”, “Tanta Voglia Di Lei”, “Uomini soli”), di Lucio Dalla (tra le tante “L’anno che verrà” e “Caruso”), per poi concludere con la canzone napoletana (“Torna a Surriento”, “’O surdato ‘nnammurato”, “Funiculì funiculà”, “Simmo ‘e Napule paisà”) e un omaggio a Nino Rota.

Tanti gli interventi nel corso della serata, come quello del senatore Piero Liuzzi, il quale ha espresso il suo apprezzamento “grazie alla straordinaria armonia che un complesso bandistico sa ricreare proprio perché il miracolo della musica sta nell’armonia” gradendo lo “svecchiamento di repertorio, sebbene quello classico è sempre quello più straordinario per questa banda. Però andare nelle piazze e incontrare nuovi pubblici significa recuperare attenzioni più giovani, anche se è importante mantenere la consuetudine della piccola banda di Noci, la cosiddetta “bandcedd”, ovvero processioni e funerali”, rivelando che nel repertorio di un senatore c’è spazio per cantanti come Fedez perché “è giusto non essere legati ad un solo genere. La musica contemporanea ha un suo valore e va appunto apprezzata”. Vittorio Lippolis, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, ha voluto sottolineare la realizzazione di un suo sogno di quando faceva parte del Comitato delle Feste Patronali, ovvero l’anticipo del segmento bandistico “Il Musichiere” che era solito svolgersi in tarda serata, alla fine della festa, permettendo oggi di dedicargli un evento a se stante, complimentandosi quindi con la banda per “la meravigliosa serata che ci state regalando” rinnovando l’appuntamento all’estate; infine Giacomo Lasaracina, oltre a ringraziare il comitato delle feste patronali per l’opportunità concessa, ha voluto cogliere l’occasione “per farsi portavoce di continuare a dare sostegno a tutte quelle persone che si prodigano tutti i giorni, uno o due mesi prima di queste feste, nella raccolta delle offerte, nel contattare le bande, le ditte di luminarie e i fuochisti. Non facciamo morire le feste patronali. È brutto dire che il sostegno è economico. Per realizzare una festa, oltre agli sforzi che queste persone mettono, ci vuole il nostro aiuto economico. Altrimenti se viene a mancare, un domani, le feste patronali non ci saranno più”.

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