“In&Out”: il meglio e il peggio della settimana

La redazione del quotidiano locale LeggiNoci ha deciso di ridar vita alla Rubrica “In&Out”, avente cadenza settimanale, al fine di informare i lettori sull’evento che, a nostro dire, può essere considerato “IN” e su quello definibile “OUT”, verificatisi sulla scena locale, nazionale e/o internazionale.

• IN = Claudia Lucia Lamanna. Eccolo il nome della vincitrice del «21° International Harp Contest in Israel».
Nocese, 26enne, si è classificata al primo posto nella più antica competizione internazionale per arpisti, svoltasi ad Akko, in Israele, riuscendo a «farsi strada» tra 49 partecipanti finalisti, provenienti da ben 22 Stati diversi. La 26enne nocese è riuscita, dopo più di 21 anni, a portare nel nostro Paese, per la seconda volta nell’arco di 63 anni di concorso, l’ambito premio. Un vero e proprio orgoglio non solo per l’Italia, ma anche, e soprattutto, per la cittadina nocese. L’intera cittadinanza, infatti, ha accolto con gioia e profonda ammirazione la notizia, congratulandosi con la giovane arpista. A quest’ultima vanno i più sinceri auguri, per il traguardo internazionale raggiunto, da parte dell’intera redazione di LeggiNoci.

• OUT = Guerra tra Russia e Ucraina, 46 giorni dal primo bombardamento. Trascorso più di un mese dal 24 febbraio, giorno dell’invasione dell’esercito russo nel territorio ucraino, le conseguenze di quest’atto ignobile si fanno sentire in tutta Europa, anche qui da noi. Un numero abnorme di ucraini è fuggito dalla propria patria: più di 82.000 – secondo le ultime stime – hanno già varcato i confini italiani.
Tra gli ucraini però, non vi è solo chi, disperato, pur di mettere in salvo quel che resta delle proprie famiglie, “decide” di lasciare la propria Terra – nella speranza, un giorno, di potervi tornare – ma vi è anche chi decide di rimanere, di resistere. In Ucraina, milioni di persone hanno deciso di difendere la propria Patria semplicemente non abbandonandola, affinché la propria presenza sul territorio sia, per l’esercito di Putin, simbolo della RESISTENZA del popolo ucraino a questa scellerata invasione. In risposta a ciò, l’esercito russo ha attuato una vera e propria azione di rastrellamento. Nella cittadina di Bucha, a pochi chilometri da Kiev, la capitale ucraina, l’esercito russo ha soppresso centinaia di civili. Numerosi sono stati, in questi giorni, i cadaveri – anche di bambini – ritrovati in fosse comuni, appositamente scavate dai russi. A Bucha, mentre si cammina, non si sa se il rigonfiamento del terreno nasconda un’altra fossa comune o se si tratti di un fenomeno naturale. E mentre l’esercito russo continua a bombardare intere cittadine ucraine lanciando enormi missili aventi la scritta «per i bambini», l’Europa ed il resto del mondo tacciono.
A tacere è anche l’Italia, la quale continua a finanziare l’attività bellica russa, “nascondendosi”, ad esempio, dietro il bisogno nazionale di gas russo.

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