In&Out: il meglio e il peggio della settimana

La redazione del quotidiano locale LeggiNoci ha deciso di ridar vita alla Rubrica “In&Out”, avente cadenza settimanale, al fine di informare i lettori sull’evento che, a nostro dire, può essere considerato “IN” e su quello definibile “OUT”, verificatisi sulla scena locale, nazionale e/o internazionale.

• IN = Giovedì 31 marzo 2022 l’Italia ha posto la parola “fine” al proprio Stato di emergenza, indetto nel marzo del 2020 a causa della situazione pandemica. Secondo gli esperti, infatti, nonostante un aumento, seppur graduale, di contagi da Covid-19 nelle ultime settimane, nel nostro Paese la situazione sembrerebbe essere sotto controllo.
Nella cittadina nocese, infatti, questa settimana si è registrato un leggero calo dei contagi, rispetto alla settimana precedente. Gli ultimi aggiornamenti in merito, pubblicati lo scorso 30 marzo, riportano la positività al virus di 435 nocesi, di cui 116 minori.

• OUT = Questa settimana l’ennesimo caso di femminicidio ha colpito l’attenzione dell’opinione pubblica italiana.
Carol Maltese, 26 anni, assistente alle vendite in una profumeria milanese, madre di un bambino di 6 anni. Assassinata da un 43enne, bancario e food blogger lombardo, dopo esser stata uccisa, viene smembrata dall’uomo. Il suo corpo, oramai distrutto, viene gettato in 5 sacchi della spazzatura e “conservato” in un freezer, in attesa di essere fatto sparire.
Alla notizia del recente lavoro della ragazza nel mondo del porno, lavoro al quale la 26enne giunge su indicazione del proprio carnefice, centinaia sono stati, in questi giorni, i commenti non opportuni. Pietro Diomede, comico del programma televisivo Zelig, ha postato un tweet sostenendo che – a suo dire – il cadavere di un’attrice del mondo hard non dovrebbe essere riconosciuto tramite i tatuaggi presenti sul corpo della ragazza, come è avvenuto, ma attraverso “altro”, alludendo proprio alle caratteristiche fisiche della 26enne. Sospeso dal programma TV, il comico ha pubblicamente dichiarato di NON essersi pentito di tale affermazione.
Indignazione, ribrezzo, incredulità, i sentimenti comuni manifestati dalla collettività. Ancora una volta, dinanzi all’uccisione di una donna per mano di un uomo, ecco comparirne un altro che, a difesa della “categoria”, cerca di identificare nelle scelte di vita della vittima, la motivazione per un così ignobile gesto, quasi a volerlo giustificare. Quasi a voler insinuare che la donna meriti uno scempio simile, quasi a voler insinuare che “se la sia cercata”. Ed è proprio a causa di simili e ripugnanti commenti che Carol è stata uccisa, e fatta a pezzi, un’altra volta, una seconda volta.

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