Il riscatto del somaro

NOCI – Il titolo si richiama ad una notizia data il 12 agosto scorso da alcuni giornali salentini e balzata alle cronache nazionali, che nulla ha a che fare con gli ultimi della classe. Si parla invece di un progetto vero del Comune di Melpignano, in cui un asino di Martina Franca chiamato “Geo” viene usato sperimentalmente come tosaerba. Il suo compito infatti è ripulire i viali dalle erbacce.

L’asino, per sua natura, è un gran consumatore di erba, anche di graminacei, che bruca fino a pochi centimetri dal suolo. La sua natura docile si presta bene a gestirlo. Addirittura l’ENEA ha fatto delle sperimentazioni che dimostrano l’utilità, l’efficacia ed il risparmio economico derivante dal suo impiego. Con questa iniziativa il comune salentino vorrebbe risparmiare 3.000 euro di costi ed evitare l’uso dei diserbanti.

È un ulteriore passo verso il recupero di risorse ecosostenibili. La vera notizia è che dopo la corsa sfrenata alla tecnologia, finalmente ci si desta e si ritrovano valori e funzioni d’uso di un tempo. L’iniziativa ha preso piede da tempo in Francia, persino a Parigi, ma anche in Italia, da Nord a Sud.

C’è da dire però che, ancora una volta, Noci si è dimostrata all’avanguardia. Già diversi mesi fa qualcuno a Noci aveva affrontato in questa maniera ecosostenibile l’emergenza erba alta. Ma in quel caso l’erba era nel centro storico ed il somaro era una capra.

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