“Il mio punto di vista”, a Noci il pensiero di Paolo Giacovelli

NOCI – Venerdì 29 aprile presso il Chiostro San Domenico è stato presentato al pubblico il libro “Il mio punto di vista” di Paolo Giacovelli, nocese di nascita e locorotondese di adozione. L’evento sponsorizzato dai Presidi del Libro di Noci e presentato da Gianni Tinelli, è stato fortemente voluto dall’assessore Vittorio Lippolis, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, il quale ha espresso la sua soddisfazione “per aver dato la possibilità ad un amico di esprimere un suo punto di vista. Si parla molto di giovani e Paolo è l’esempio di quello che un giovane può fare”.

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Paolo Giacovelli, classe 1993, è oggi un giovane imprenditore e fondatore di due mensili, il “Gazzettino della Valle D’Itria” e il “Gazzettino Politica”, oltre ad essere un sostenitore nel campo delle adozioni a distanza con il progetto “Agata Smeralda”. Il suo libro, pubblicato nel giugno del 2015, nato come un accumulo di vari pensieri, è stato oggetto delle varie domande a cui Giacovelli si è sottoposto nel corso dell’evento. “Alcuni dicono che sto bruciando la giovinezza, ma io posso dire di vivere una vita bellissima. Prendo dalla vita più di tutti” dichiara l’autore. “Penso che sia ancora l’inizio e c’è molto fa fare. Per me il tempo è la cosa più importante perché è l’unica cosa che non si ferma. Quello che voglio adesso lo vado a prendere. Non voglio aspettare e avere il rammarico di non aver fatto qualcosa”. Perché quindi si è portati a pianificare sempre qualcosa di nuovo? “Pianifico per raggiungere gli obiettivi. Ma la cosa più importate è che so come ci sono arrivato, anche se a volte rinuncio a una serata con gli amici o con la mia ragazza. L’obiettivo è una riflessione di pancia. Quando il pensiero nasce in testa e poi arriva nello stomaco, fa sì che si realizzino i progetti”. Ed è proprio la pianificazione uno degli elementi per arrivare al successo. “Bisogna pianificare sempre e tutto. Chi meglio di noi può pianificare la propria vita? Quando uno fallisce è perché smette di pianificare. E per gli imprevisti bisogna sempre avere un piano B. Nella mia vita ci sono stati molti sconforti e delusioni. L’importante è non perdersi nelle chiacchere. Se una cosa la si vuole fare, la si fa al di là delle circostanze”.

Nel suo libro non mancano i riferimenti a persone che nella vita ce l’hanno fatta. Si cita Picasso per la sua frase “I nostri obiettivi possono essere raggiunti soltanto attraverso una buona pianificazione nella quale dobbiamo assolutamente credere e in base alla quale dobbiamo agire”, San Giovanni Bosco “che ha influito molto nella mia crescita come un modello, un idolo che mi ha portato a pensare positivo” e Steve Jobs. Ma soprattutto si attiene a quelle persone meno importati, che comunque, partendo dal basso, sono riuscite a raggiungere il successo. “Ascolto i miei amici, i miei genitori, i miei nonni. Una cosa che non tendo ad ascoltare sono i pettegolezzi. L’apparenza non è tutto quello che si vede”. E nel raggiungere gli obiettivi, quanto la fortuna può contare? “La fortuna per me non conta, contano al massimo eventi favorevoli. Se una persona vuole qualcosa la deve andare a prendere. Io credo in me stesso, credo nelle mie forze. Se voglio una cosa la vado a prendere, anche con gli ostacoli. Se non ci sono i presupposti e la voglia, questo, purtroppo, viene a mancare”.

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