Fuochi d’artificio: pro o contro?

NOCI – Nel corso dei giorni scorsi, durante i festeggiamenti per il culto di San Rocco, come ogni anno, si è assistiti al consueto spettacolo pirotecnico. E, come ogni anno, non sono mancati sia elogi che critiche a sancire questo momento cittadino.

La maggior parte della popolazione nocese attende con ansia questo appuntamento, considerandolo uno dei più suggestivi dell’intera festa in onore del “proprio” Santo Patrono. La parte di cittadini che, da sempre, appoggia lo svolgersi di questo rito, ritiene che, nonostante il passare degli anni, esso debba continuare a rimanere uno dei momenti salienti della Festa in questione, sottolineandone l’importanza dal punto di vista della tradizione locale. Tuttavia, questi cittadini evidenziano anche l’importanza del fattore economico di tale pratica. La possibilità di partecipare ad uno spettacolo pirotecnico che lasci i partecipanti “a bocca aperta”, si deve alla professionalità degli stessi pirotecnici, i quali sono proprio coloro che si occupano della sistemazione e dell’accensione dei pezzi pirotecnici nel corso dello spettacolo. Stabilire infatti, di mettere fine a questa pratica, come ultimamente spesso si discute, significherebbe, inevitabilmente, “mettere in ginocchio” un’intera categoria di lavoratori, proprio in un particolare momento storico alquanto precario dal punto di vista lavorativo, a causa dell’attuale situazione pandemica.

Secondo un’altra “fetta” della popolazione nocese invece, si tratterebbe di una pratica amatoriale oramai obsoleta e portatrice di conseguenze anche pericolose sia per la salute dell’uomo che per gli stessi animali. Spesso si tende a non prendere in considerazione il forte impatto che, su questi ultimi, possono avere questi tipi di spettacoli. Quest’ultimi rappresentano, per gli animali, un grave pericolo poiché questi tendono a spaventarsi a morte a causa del forte rumore per via della loro soglia uditiva infinitamente più sviluppata e sensibile rispetto a quella umana. I fuochi d’artificio creano, negli animali, una vera e propria condizione di panico che li porta a perdere l’orientamento e che, di conseguenza, li espone al rischio di smarrimento e a quello di essere investiti dalle auto. Analogamente questa pratica suscita la medesima reazione in tutte quelle persone dotate di un apparato uditivo più sensibile rispetto agli altri: basti pensare, tra i tanti, ai bambini e agli adulti affetti dalla rara malattia genetica della sindrome di Williams. Questi eventi rappresentano, per loro, una vera e propria esperienza traumatica con tutto ciò che essa comporta.

Terminate le celebrazioni in onore del Santo, negli ultimi giorni, sui gruppi locali del social network Facebook, ha avuto luogo un acceso dibattito tra alcuni cittadini. Tra questi c’è chi, al fine di contrastare gli effetti nefasti dei fuochi, anche a sostegno della tematica ambientale, ha proposto di sostituirli con degli spettacoli luminosi di droni, come alternativa ecologica e non rumorosa. Altri cittadini hanno condiviso l’idea per queste sue caratteristiche, ma l’hanno contestata soprattutto per l’ingente somma di denaro necessaria per la realizzazione di quest’idea.

In ogni caso, a prescindere dalla propria opinione, sarebbe oggettivamente necessaria una presa di posizione definitiva per fare in modo che questo tipo di spettacolo cittadino, rappresenti indistintamente per tutti un sereno momento di condivisione.

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