Finanza negli uffici del Commissario del dissesto idrogeologico

BARI – Sulla questione del dissesto idrogeologico si apprende nella giornata odierna di indagini da parte della guardia di Finanza di Bari coordinate dal Col. Luca Gennaro Cioffi per presunte ipotesi di corruzione poiché si ipotizza che le opere di cui all’ufficio del commissario straordinario per l’emergenza idrogeologica potrebbero essere state assegnate in maniera compiacente in cambio di denaro.  Le accuse ipotizzate sono concorso in corruzione e turbata libertà degli incanti.

La Finanza nella giornata del 2 dicembre ha sequestrato ulteriore documentazione negli uffici del dissesto idrogeologico della Regione Puglia guidato da Elio Sannicandro e nelle abitazioni di imprenditori e funzionari pubblici per fare chiarezza su una indagine ben complessa ed articolata mirata a far luce su un presunto sistema posto in essere da pubblici ufficiali.

Come riportato dal “Quotidiano Italiano” nel mese di Luglio, i Finanzieri avevano sequestrato computer e cellulari a due funzionari dell’assessorato ai Lavori Pubblici, responsabili del procedimento in alcuni appalti affidati a due società del Foggiano; nell’ufficio e casa di Sannicandro vennero sequestrati oltre al computer e telefono anche 4 mila euro in contanti.

Fra gli altri indagati vi è Elio Sannicandro, una tra le personalità di maggior potere della Regione Puglia in quanto commissario delegato per il rischio idrogeologico, direttore generale della Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo ecosostenibile del Territorio (ASSET Puglia), componente dell’unità di crisi regionale che si occupa dell’emergenza Covid, compreso l’appalto per l’ospedale da campo negli spazi della Fiera del Levante a Bari e già componente del Consiglio Nazionale del Coni.

Al vaglio degli organi inquirenti potrebbe esservi un’articolata e complessa indagine costituita da più fascicoli da tempo agli atti del pm Claudio Pinto della Procura di Bari.

Il sospetto cui si dovrà far luce è che ci siano funzionari pubblici e persone influenti a vario titolo di diversi ambienti che da una parte selezionano imprese gradite e compiacenti con allontanamento di quelle non gradite e dall’altra parte nascondono le condotte fraudolente poste in essere dagli stessi servendosi dei propri ruoli e conoscenze influenti nei diversi ambienti.

La Procura sta approfondendo il complesso quadro indiziario anche perché lo stesso ufficio del Commissario del dissesto idrogeologico, proprio su altri interventi relativi ad opere idrogeologiche, aveva presentato alcuni esposti su presunte irregolarità di incarichi professionali che al contrario sembrerebbero nascondere presunte condotte fraudolente poste in essere da parte di funzionari appartenenti all’ufficio del Commissario straordinario del dissesto idrogeologico guidati dallo stesso Sannicandro, in particolare dall’ingegnere Daniele Sgaramella e dall’architetto Donato Stefanelli,  che emergerebbero da alcune prove  già agli atti della stessa Procura.

Una faccenda, quest’ultima, molta articolata che vedrebbe il coinvolgimento di diverse personalità e un ex militare.

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