Fauna selvatica: allevatori e sindacati invocano misure per arginare i danni

NOCI – Non si arresta l’attenzione sui lupi che negli ultimi tempi hanno portato attacchi alle masserie della zona abbattendo numerosi capi tra ovini, suini ed equini. L’allevatore di contrada Monache che è stato uno degli ultimi a subire uno degli attacchi del lupo (e a seguìto l’evolversi sui social dopo la pubblicazione del nostro articolo) ci tiene a precisare che la categoria non ha nulla contro il lupo e che sa perfettamente che non può contravvenire alla legge.

Ma la sua posizione, insieme a quella degli altri allevatori, è netta: vogliono essere aiutati a difendersi. F.T., ha nel cuore solo la difesa del territorio. «Grazie alle mie pecore – dice – tengo pulito il terreno. Pecore e mucche fertilizzano il terreno e contribuiscono a mantenere l’habitat naturale dei boschi circostanti. Se il lupo arriva ad attaccare il bestiame è perché evidentemente non ha selvaggina da cacciare e forse i pochi cinghiali in circolazione sono troppo grossi per essere cacciati. Alcuni colleghi mi raccontano che in taluni casi il lupo non si muove da solo ma in branco, tanto che l’azione dei nostri maremmani per difendere il bestiame sembra inutile. Vorrei semplicemente che la gente capisca la nostra difficoltà e che le istituzioni facciano qualcosa per venirci incontro».

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Angelo Corsetti, Coldiretti Bari

Dall’altra parte la Coldiretti Bari denuncia il raddoppio in dieci anni di lupi e cinghiali con ingenti danni alle coltivazioni e alle aziende zootecniche presenti sul territorio. Tra le zone più colpite risultano Corato, Altamura, Spinazzola, Minervino, Andria, Ruvo di Puglia e Santeramo, ma anche Gioia del Colle, Noci e Mottola. «E’ improcrastinabile – chiede il Delegato Confederale di Coldiretti Bari, Angelo Corsettiun incontro con il Prefetto di Bari, perché gli imprenditori agricoli vivono uno stato di malessere che cresce in misura esponenziale e la preoccupazione aumenta se si considera la capacità di adattamento di cinghiali e lupi ai cambiamenti ambientali, dato che sono comparsi anche in aeree da cui risultavano assenti da anni e stanno mettendo a rischio la stessa presenza e il lavoro degli agricoltori in molte zone della provincia».

Gli imprenditori agricoli, ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza i danni provocati da cinghiali e lupi che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette, ma che inevitabilmente sconfinano e fanno razzia nelle aziende agricole e si riversano sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati.

In Puglia – denuncia ancora Coldiretti – sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica. I cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati, come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, per un danno totale pari ad oltre 11 milioni di euro”.

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