NOCI – A margine della notizia divulgata e nell’attesa di conoscere il dato anche degli altri ordini forensi pugliesi, con estremo rispetto per i massimi organismi rappresentativi dell’Avvocatura ed il doveroso riconoscimento del gravoso ruolo che questi svolgono, il Dipartimento Rapporti con le Professioni FDI-AN Puglia intende farsi tramite di uno stato di assoluto allarmismo e preoccupazione per un dato che, purtroppo, appare esteso anche ad altre categorie professionali. Potremmo passare in rassegna una serie di problematiche ampiamente dibattute, ma intendiamo soffermarci sulla necessità che la notizia venga letta senza superficialità . Il disagio che ha portato i colleghi avvocati alla cancellazione non è dovuto esclusivamente alla contrazione degli incarichi, ma ad una politica tesa a danneggiare la categoria con una proliferante legislazione che ha di fatto “mortificato la toga” ed il suo decoro, ingenerando nell’opinione pubblica un assoluto discredito, con una campagna mediatica dissacrante. La libera professione, per volere del legislatore comunitario prima e dell’accomodante legislatore italiano poi, non è più “libera” ma è impresa e, come tale, fondata sul rischio e sul capitale in senso stretto, non più sul capitale umano. Per svolgere la professione oggi, in buona sostanza, ci vogliono soldi. Questo determina un disagio esteso non solo ai giovani professionisti, ma anche a quelli che giovani non lo sono più. Se proprio era indispensabile adeguarsi ad un sistema imprenditoriale, si poteva pensare al sostegno e alle agevolazioni, come dovrebbe essere per le imprese. Si esprime tutta la solidarietà possibile ai Colleghi che hanno dovuto desistere dal coltivare la loro naturale attitudine a causa di una politica poco meritocratica.
Avv. Michele Rapanà
Coordinatore Dipartimento Rapporti con le Professioni FDI – AN Regione Puglia .