Desiati presenta Candore: sarcasmo sul mondo della pornografia

NOCI – L’associazione Vivere d’Arte Eventi, in collaborazione con il Parco Letterario Formiche di Puglia e Noci My Destination, ha ospitato sabato 8 aprile, presso l’hotel Dimora Intini, lo scrittore Mario Desiati che ha presentato al pubblico nocese il suo ultimo romanzo intitolato Candore. A dialogare con lo scrittore troviamo il musicista e poeta nocese Vittorino Curci e il critico letterario barese Enzo Mansueto.

«Finalmente da qualche anno a questa parte possiamo parlare con orgoglio di una letteratura pugliese» ha commentato il critico letterario. «Negli anni passati la visibilità della letteratura della nostra regione era bassa e molto spesso si parlava di una Puglia letteraria invisibile sull’orizzonte nazionale. Possiamo quindi definire Mario Desiati il papà del nuovo patrimonio letterario pugliese». Lo scrittore nasce come poeta e si ispira alle tendenze e agli umori della nostra poesia mediterranea. In seguito abbraccia la prosa e la narrativa e, l’ultimo suo lavoro, è un romanzo dalla gestazione lunga e dall’accattivante copertina.

Ma cos’è Candore? È la storia del salentino Martino Bux, il quale, trasferendosi a Roma, incontra la dipendenza del mondo del porno. «Il libro diventa uno spaccato sociale perché mostra l’evoluzione tecnologica del porno e del piacere». Tale dipendenza lo muta a tal punto da guardare la realtà in maniera diversa osservando tutto con arte pornografica. Un libro, quindi, scritto molto coraggiosamente perché cerca di sdoganare l’argomento. «Molti sostengono che l’eros sta diventando la rappresentazione della nostra realtà. Qui il porno è visto come una metafora della nostra realtà, ovvero estrema solitudine e rabbia sociale. La figura del protagonista, che durante il romanzo vediamo decadere nell’inferno quotidiano del piacere, fa pensare a una nuova declinazione del personaggio novecentesco dell’inetto».

Vittorino Curci, invece, lega il suo intervento ad alcuni spezzoni tratti dal libro per far comprendere ai presenti che, nonostante il romanzo è incentrato sul tema della pornografia, non racconta argomenti altamente piccanti. «La mia prima sensazione è stata di aver letto un romanzo bello, divertente, insolito, coraggioso, ben scritto e ben strutturato nel suo impianto e nelle sue parti, nonostante la pornografia non mi ha mai interessato, sentendola molto lontana da me». Per il poeta nocese il libro presenta numerosi contrasti per non far pesare, a chi legge, l’argomento trattato. «Il titolo già ti dà l’idea del contrasto che c’è all’interno del romanzo. L’ossessione del protagonista per il mondo della pornografia è vissuto con innocenza, purezza e castità». Inoltre «il libro è altamente comico quando il protagonista parla con gli altri. E proprio questo registro tragicomico è quello che meglio si addice al racconto di questi temi. Il libro presenta un linguaggio accuratissimo e si vede che dietro c’è un bel lavoro».

Nel romanzo, infatti, c’è un lavoro di ricerca legato al mondo della pornografia, pieno di riferimenti reali e puntuali, come i vari luoghi della Roma sotterranea «dove tutto se pò fa». Una ricerca, però, che non ha appesantito l’autore nella stesura del romanzo. «È come quando dopo cena si esce già mangiato. Ho studiato l’argomento, ma sono arrivato già studiato. Il tutto fa parte della mia esperienza sul porno. Un mondo però che non percepiamo quando vediamo quel tipo di filmati». Infine, l’autore, riconferma ciò che è stato detto in precedenza. «Alcuni, comprando il libro, si aspettavano di leggere qualcosa con scene incentrate sull’argomento. Invece nel libro non c’è sesso. Non è un libro da leggere con una mano sola».

Leave a Reply

Your email address will not be published.