Darf: overlove a piedi nudi

NOCI – Lo scorso 15 gennaio il Chiostro delle Clarisse ha fatto da cornice ad un evento culturale ricco di riflessioni, insegnamenti e soprattutto di emozioni, che ha visto come protagonisti due artisti, entrambi baresi, che hanno fatto della loro passione il proprio lavoro. Si tratta della scrittrice e scouting editoriale Alessandra Minervini, autrice del romanzo “Overlove” che ha voluto presentare al pubblico nocese, e il cantautore Pietro Verna, il quale ha deliziato il pubblico con le proprie canzoni tratte dai suoi due album “Ritratti” e “A piedi nudi”.

“Overlove”, ossia eccesso di amore, oltre ad essere il titolo del romanzo è anche il nome della canzone che ossessiona Carmine, il protagonista maschile del romanzo, la quale diventa l’alter ego della sua storia d’amore con Anna, una ragazza perseguitata da un destino avverso che la porta a fare i conti con molte problematiche e ad occuparsi della madre, andata “fuori di testa” dopo la morte del marito.

L’intero romanzo, ambientato in Puglia, è attraversato dall’idea di bellezza, vista in tutte le sue forme, la quale viene messa in discussione per dimostrare ai lettori che a volte non basta, perché è finalizzata alla sola felicità di un momento.

Ad allietare il pubblico con emozionanti intermezzi musicali ci ha pensato Pietro Verna, il quale si definisce “artigiano della musica e delle parole”, poiché da vero artista riesce a trasformare i versi in musica e a sua volta la musica in versi, con l’aiuto di una semplice chitarra e tanta fantasia.

A conclusione della serata, il presentatore Mariano Casulli, vicepresidente dell’associazione Darf, organizzatrice dell’evento, ha invitato ad intervenire la presidente dell’associazione Mariarosaria Lippolis, che ha affermato: «Nelle poesie musicate di Pietro e nel Racconto di Alessandra ci riconosciamo e ci inducono al confronto con le generazioni passate e alla riscoperta dei valori», e l’assessore alla cultura Lorita Tinelli, la quale ha esordito dicendo: «La scrittura e la musica sono due arti magiche che ci fanno provare emozioni. Queste arti le vedo come strumenti pedagogici che andrebbero introdotte nelle scuole affinché favoriscano l’introspezione e la capacità di relazionarsi».

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