BARI – A 311 giorni di distanza dalla scoperta del “paziente uno” di Codogno, dopo più di 2 milioni di contagi e 71 mila morti, oggi in Italia sono state somministrate le prime dosi del vaccino anti-Covid, per medici, infermieri, operatori sociosanitari e ospiti delle Rsa.
In Puglia, il V-Day è partito questa mattina dal Policlinico di Bari ed è stata la dottoressa Lidia Dalfino, dirigente medico della rianimazione Covid, la prima a vaccinarsi. Dopo di lei, la dottoressa specializzanda Lucilla Crudele e l’infermiera Anna Ventrella in servizio al Pronto Soccorso. Contemporaneamente, la campagna vaccinale è iniziata in tutte le province pugliesi e tra i primi a ricevere il vaccino anti-Covid vi è anche un’infermiera nocese.
La prima pugliese residente in una Rsa ad essere vaccinata è, invece, la signora Maria Caldarulo, di 94 anni, ospite di Villa Giovanna, uno dei luoghi simbolo della lotta al Covid, in quanto è tra le residenze per anziani più colpite della prima fase della pandemia.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, precisa che a gennaio si entrerà nel vivo delle vaccinazioni, con 95mila dosi che continueranno ad essere somministrate agli operatori sanitari e agli ospiti delle Rsa.
Quella di oggi è, dunque, una giornata storica, intrisa di emozione e speranza, che fornisce un barlume di luce dopo una lunga notte durata mesi. La vaccinazione costituisce una delle più importanti scoperte scientifiche nella storia della medicina, che nel corso dei secoli ha contribuito ad incrementare la speranza di vita delle popolazioni umane.
La scoperta di questa tecnica per sconfiggere le malattie infettive si deve a Edward Jenner, che, alla fine del Settecento, si impegnò nella lotta contro il vaiolo. I progressi registratisi nei settori della batteriologia, della virologia e dell’immunologia ci consentono, oggi, di inaugurare un nuovo capitolo della nostra battaglia contro quel nemico, temibile ed invisibile, che è il Coronavirus, che ha cambiato le nostre vite in questo impensabile 2020.
