NOCI – Noci, ore 17 di un giorno qualsiasi: Nicola, bimbo di otto anni, mentre gioca si procura un taglietto sull’arcata sopraciliare con versamento di sangue. I genitori, giustamente allarmati, corrono all’Ospedale di Noci da dove vengono indirizzati al pronto soccorso di Putignano; giunti sul posto, la gentilezza di una decina di persone in attesa permette la cura immediata.
Genitori relativamente soddisfatti avranno pensato “… siamo arrivati in Ospedale ora si risolvono tutti i problemi” …. Macchè! Dopo la visita di un medico premuroso la prima amara constatazione: manca il filo per la suturazione! Soluzione del medico: il taglietto non è tanto profondo proviamo a vedere se si cicatrizza senza sutura. Fortunatamente dopo un po’ di tempo la ferita si cicatrizza ma necessita di visita pediatrica da effettuare a … Monopoli per poi tornare a Putignano per chiudere la scheda di pronto soccorso !!! Conclusione: pomeriggio in balia della sanità!
Ho voluto riportare un fatto realmente accaduto per riflettere sullo stato assolutamente disastroso della sanità in Puglia gestita da una politica che sa, al massino, disporre la chiusura delle strutture esistenti. Emiliano & company hanno giustificato le chiusure dei nosocomi territoriali con la promessa-inganno di creare grandi strutture dove concentrare il meglio del sapere (risorse umane) e della tecnologia; tuttavia, dopo innumerevoli chiusure lo stesso Emiliano comunica che non ci sono risorse per creare i megaospedali uno dei quali dovrebbe sorgere tra Monopoli e Fasano. Risultato: sovraffollamento e disservizi di quelli esistenti.
Evidentemente qualcosa non funziona: basti pensare che all’indomani della chiusura dei reparti all’Ospedale di Noci sono stati spesi un milione di euro per ristrutturare il secondo piano che ormai era inutilizzato; basti pensare che a Putignano si è creata una intera ala non meno di un paio di anni fa con milioni e milioni spesi ma che oggi si vuole chiudere. A modesto parere dello scrivente bisognerebbe sfruttare le strutture esistenti razionalizzandone l’uso: investire in personale ed attrezzature e creare poli specialistici unici: es. Noci polo ortopedico, Putignano polo di neonatologia e pediatrico e così via: concentrare professionalità ed attrezzature. Purtroppo non si guarda mai alle esperienze pregresse: per costruire l’ospedale San Paolo di Bari ci sono voluti trenta anni, per quello di Castellana Grotte altrettanti. Evidentemente l’interesse è a cementificare e non a fornire un servizio essenziale ed è per questo che il piccolo Nicola è guarito mentre la sanità è in coma.