Amministrazione condivisa. E’ possibile?

NOCI – Ho da sempre auspicato una partecipazione attiva del cittadino alla gestione della “cosa pubblica” e provo un certo piacere quando i cittadini si uniscono, prevalentemente in associazioni, per perseguire scopi filantropici nei più svariati ambiti (sanità, ecologia…).

Mario Forti
Mario Forti

Da questo punto di vista a Noci si registra un “risveglio” delle sensibilità che fa ben sperare: le cronache di quest’ultimo periodo vedono fiorire associazioni di volontariato che spesso “sostituiscono” il pubblico in tanti settori.  Sono fermamente convinto che abbiamo bisogno, fra le altre cose, anche di amministratori comunali capaci di amministrare non soltanto “per conto dei” cittadini, ma anche “insieme con” loro, riconoscendo i cittadini come portatori di competenze e capacità preziose per migliorare la qualità della vita dell’intera comunità.

A tal proposito mi è sembrato importante e meritevole di attenzione un progetto denominato “cittabenicomuni” a cui hanno aderito alcune città nella prospettiva di un amministrazione condivisa scaturita dall’alleanza tra cittadini e istituzioni. Oggi gli amministratori locali con a capo i Sindaci e l’Amministrazione devono capire che i cittadini possono essere alleati preziosi per la soluzione dei problemi della comunità. L’amministrazione condivisa può essere un modello complementare (non sostitutivo!) rispetto al modello di amministrazione tradizionale. Ma affinché ciò accada è necessaria la collaborazione fra cittadini e amministrazioni.

E infatti l’amministrazione condivisa si chiama così proprio perché nasce dalla collaborazione paritaria di queste due categorie di soggetti. Partire dai problemi assumendo tutte le informazioni necessarie e poi agire ed alla fine incontrarsi per ragionare su quanto realizzato fino a quel momento in modo tale da trarne indicazioni su come andare avanti, correggendo gli errori. Sulla base delle indicazioni emerse, un gruppo di lavoro interno all’amministrazione, redige un regolamento comunale che disciplinerà la collaborazione fra cittadini e amministrazione.

Si potrebbe giungere così ad un “regolamento di collaborazione” cioè ai patti di collaborazione tra cittadino ed amministrazione che trasforma le capacità dei cittadini in interventi per i beni comuni. Nell’articolare i contenuti di un patto di collaborazione cittadini ed amministrazione insieme definiscono cosa è nell’interesse generale della comunità, come perseguirlo, con quali mezzi, procedure etc.

I cittadini diventano in tal modo oltre che destinatari anche protagonisti della vita comunitaria: perché non farlo anche a Noci?

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