11 settembre 2001: tra Noci e New York, il ricordo

NOCI – Ore 9.00 circa a New York, nel mentre, in una camera di hotel, nel cuore di Parigi, accendo la Tv, vedo un Tg che mostra lo schianto di un Boeing 767 contro la Torre Nord del World Trade Center alle 8:46. “Elisabetta, guarda che succede!” sono queste le mie parole. Io ed Elisabetta ci eravamo sposati pochi giorni prima, a Noci. Io trentenne e lei ventitreenne. Eravamo appena arrivati a Parigi, per noi la città dell’amore. Eravamo in viaggio di nozze. Quella immagine ci aveva sorpreso e non capivamo. Non sapevamo, non potevamo, non volevamo neppure lontanamente immaginare che quello schianto fosse voluto, ordinato, preparato da qualche mente umana.

Qualcosa nelle nostra vite stava per cambiare per sempre! Passano pochi minuti e vediamo schiantare un secondo aereo. Un altro Boeing 767, contro la Torre Sud del World Trade Center. A new York sono le 9:03! Mi metto le mani sul volto. Ci guardiamo. Due giovani sposi in viaggio di nozze, pieni di sogni, di progetti, di amore. Ma in quel momento eravamo smarriti. Non capimmo. Tutto il mondo non capiva. Dopo 34 minuti un altro Boeing si schianta contro la facciata ovest del Pentagono. I tg, in lingua francese, documentano tutto. Riposiamo gli zainetti sul tavolino. Non usciamo più. Ci incolliamo alla tv. In quei momenti di smarrimento le nostra certezze più profonde iniziano a cedere, irreparabilmente. Da lì a poco due simboli del mondo occidentale, nel cuore di Manhattan, crollano.

Un quarto aereo tenta infine di schiantarsi sul Campidoglio o sulla casa Bianca. Non è dato saperlo, perché la rivolta dei passeggeri lo ha fatto precipitare altrove, in un campo. In quelle ore persero la vita migliaia di persone, 3.000 circa. I danni furono ingenti. La borsa chiuse per diversi giorni. Il contraccolpo economico fu significativo. Ma il contraccolpo sociale fu profondo. Restammo bloccati in hotel. In pochi giorni passammo dai balli festanti del nostro matrimonio, dalla certezza degli affetti, dei legami, all’incertezza più assoluta. Il mondo là fuori non era più sicuro! La “puzza delle vittime”, delle “carni umane bruciate” nelle Torri Gemelle, arrivò fino nel New Jersey, come da testimonianze dirette che ho raccolto in seguito, in un viaggio a New York. In tutto il resto del mondo, negli anni, seguirono altri atroci attentati.

L’11 Settembre lo ricordo come il giorno della perdita delle certezze. Un lato ombra del genere umano, quello più violento – quella volta come oggi, 11 settembre 2021, con un popolo Talebano che sta per insediarsi formalmente in Afghanistan – ci ha tolto la serenità e le certezze. Il nostro soggiorno a Parigi fu accompagnato da un persistente sentimento di terrore e paura. Evitammo luoghi simbolo, temendo lo schianto di altri aerei. Non sapevamo che i Talebani avrebbero usato altre modalità per attentare le nostre sicurezze, oltre che le vite umane occidentali. Seguirono giorni più sereni solo quando ci spostammo in Bretagna. Ma eravamo scossi, ma ci sentivamo più sicuri da nessuna parte. Il ritorno in Italia però fu ansioso. Ogni musulmano incontrato in treno poteva essere un attentatore. Una psicosi si impossessò di noi. Vivevamo a Milano, una città piena di musulmani. Niente era più certo da quel 11 settembre.

Oggi, 11 settembre 2021, a distanza di 20 anni, con una attenuazione degli attentati, assistiamo tuttavia ad una nuova ondata di violenza. Il lupo talebano è tornato, aggredisce il suo simile, lo uccide e ne limita le libertà. Dei guasti prodotti dall’uomo, il fondamentalismo è di gran lunga il più preoccupante. Noi siamo cristiani e non disprezziamo, o almeno non dovremmo, chi crede in qualcosa di diverso da noi. Con la tolleranza, il dialogo ed il confronto i problemi si possono risolvere, o almeno discutere.

Le Torri Gemelle del World Trade Center sono crollate. Vorrei che con esse crollassero, tutti i giorni, anche i nostri atteggiamenti di rigidità ed esclusione, ogni polarizzazione che porta al fondamentalismo. In ogni ambito, persino in una riunione di condominio. Ground Zero è il nome dell’area in cui c’erano quelle due torri, significa Livello Zero. Come gli entusiasmi giovanili di due sposini in viaggio di nozze furono azzerati in pochi minuti. Ma da allora abbiamo costruito e seminato ascolto, confronto, dubbi. Oggi siamo due persone migliori, e purtroppo consapevoli del pericolo di ogni fondamentalismo.

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