Vaiolo delle scimmie: 2 casi in Puglia

Nelle ultime settimane, si è affacciato sul panorama mondiale un nuovo virus: il cosiddetto vaiolo delle scimmie. Solamente nell’Unione Europea, dallo scorso 15 maggio, sono stati identificati alcuni casi in ben undici Paesi: Austria, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia, Spagna, Svezia e Italia.

Il vaiolo delle scimmie è una zoonosi virale (un virus trasmesso all’uomo dagli animali infetti), la quale si manifesta attraverso una sintomatologia simile a quella osservata, in passato, nei pazienti affetti dal “classico” vaiolo, nonostante sia clinicamente meno grave.
L’infezione è causata dal poxvirus, lo stesso virus responsabile del vaiolo, di cui il primo caso umano, risalente al 1970, fu un bambino africano della Repubblica democratica del Congo.
Negli esseri umani, i sintomi del vaiolo delle scimmie sono molto più lievi rispetto ai sintomi del vaiolo umano. Generalmente il tutto ha inizio con una sintomatologia simil-influenzale. Entro 3 giorni (a volte più), dopo la comparsa della febbre, segue un’eruzione cutanea caratterizzata da piccole protuberanze simili alle pustole proprie della malattia esantematica della varicella, le quali, solitamente, tendono a comparire inizialmente sul viso, per poi diffondersi su braccia e gambe fino al resto del corpo.
Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è, generalmente, compreso tra 6 e 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni e in questo lasso di tempo la persona può risultare completamente asintomatica.
Il virus in questione si trasmette attraverso un contatto stretto con un caso sintomatico: l’esantema e i fluidi corporei sono particolarmente infettivi. In tal senso, ulcere, lesioni o piaghe della bocca possono veicolare il virus, il quale può così diffondersi attraverso la saliva o attraverso i rinomati “droplets” – le “goccioline respiratorie” divenute famose con il Covid-19 – in caso di contatto diretto faccia a faccia.

Ad essere interessata dal contagio è anche la Regione Puglia. Il primo caso di contagio è stato segnalato dal Policlinico di Bari e coinvolgerebbe un cittadino conversanese di 36 anni, il quale, attualmente, si troverebbe in stretto isolamento domiciliare. Il secondo caso, invece, riguarderebbe un cittadino residente nella provincia di Taranto. In tal senso si è espresso il Direttore del Dipartimento pugliese “Promozione della salute”, Vito Montanaro, affermando testualmente: «Tutte le persone che presentino lesioni vescicolari, febbre, linfonodi ingrossati e altri sintomi più aspecifici o che siano stati a stretto contatto con un caso accertato o sospetto si rivolgano al proprio medico, il quale valuterà se saranno necessari approfondimenti diagnostici.»

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