L’inganno delle multe

NOCI – C’era una volta un paese diventato poco alla volta un esempio negativo di educazione stradale. Lo ammettevano tutti. I social erano pieni di foto scattate ad auto parcheggiate in divieto di sosta, su strisce pedonali o su scivoli per disabili. Comportamenti collettivi, talvolta messi in atto anche da assessori e consiglieri comunali, che alla fine diventarono la normalità. E allora un giorno alcuni “studiati sceriffi” trovarono il rimedio e diedero una strizzatina a questi atteggiamenti stradali. Ripristinarono insomma le regole. Applausi! CZCZ. Eh sì, servivano le sanzioni. È vero, si passò, nel giro di pochi giorni, dal niente al tutto. Ma meglio il tutto che il niente. Però!

Enzo Bartalotta
Enzo Bartalotta

Si, c’era un però, grande come una palazzina, ed era sotto gli occhi di tutti. Quel paese perse l’occasione di crescere, di confrontarsi, di accompagnarsi poco per volta verso una moralità più evoluta e raffinata. Si sa, la crescita morale passa per il confronto delle coscienze, e quindi, necessariamente, tra persone. Sarebbe bastato che un eletto del popolo, insieme ad un portatore sano di divisa e lustrini puliti e profumati, avesse per qualche giorno camminato per le vie del paese, richiamando al rispetto le persone ree di inciviltà stradale e magari, nei giorni successivi, avessero comminato delle multe. Poche. Forse le persone avrebbero capito, col dialogo e con la fermezza, che esisteva un livello superiore di coscienza civile. Come fa un padre di famiglia: parala coi figli e se non sentono si fa rispettare.

Ma questo non avvenne. In quel paese non erano pronti. Avrebbero dovuto diffondere, con l’esempio e l’integrità, ma anche con l’impegno da marciapiede, il verbo della crescita e del rigore morale. E allora risolsero l’equazione, con la tecnologia, figlia del pensiero. Una telecamera sanzionatrice fu la soluzione, che al cospetto un mitragliatore faceva rima con vibratore. Niente confronto, niente inimicizie, niente scontenti. Ti becchi una multa, colpa del software! Non hai un nome ed un cognome con cui prendertela e nemmeno con cui confrontarti. È come fare sesso con una bambola gonfiabile. Quella possibilità di raffinare la coscienza morale fu stata abortita. Quel paese rimase elementare, incentrato alla giustizia punitiva: sbagli? Paghi! Da quel giorno gli scivoli per i disabili ritornarono liberi, ma non per rispetto dei disabili, quanto piuttosto nessuno voleva che gli si toccasse il… E vissero tutti felici e contenti. Ma siamo sicuri?

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