Barbati: “De Gregori e il punk rock mi hanno segnato in maniera indelebile”

NOCI – Nella settimana dei festeggiamenti Yes We Radio, nella rubrica “Spazio alla Musica”, abituale contenitore per la promozione di band ed artisti emergenti o già affermati, per la promozione di lavori, dischi, pubblicazioni ha scelto di incontrare Emanuele Barbati, trentacinquenne cantautore tarantino, autore dell’album “Sfumature Vol.1”. Alla fine dell’intervista radiofonica, condotta da Daniela Della Corte ed Alessandra Sabatelli accetta l’invito di LeggiNoci.it per raccontarsi anche ai nostri lettori.

Quando nasce la sua passione per la musica? E quali stili musicali hanno influenzato il suo essere artista?

Prestissimo, sono un nipote d’arte, poiché mio nonno era un mandolinista molto affermato, mio padre ben presto mi ha iniziato al pianoforte. La mia vita è quasi tutta legata alla musica, la mia passione per De Gregori e i cantautori in genere, la scoperta del punk rock a 14 anni mi hanno segnato in modo indelebile, va ben presto detto che lo stile americano e la chitarra di Ben Harper e Jack Johnson hanno fatto il resto, ed ora eccomi qua.

Ci vuole raccontare la gestazione del suo secondo album “Sfumature vol. 1” uscito quasi un anno fa e che sia la critica specializzata che il pubblico hanno ben accolto? Di cosa si parla nelle sue canzoni?

Questo è un disco particolare, racconta un periodo della mia vita che ho deciso di tradurre in musica ora a quasi un anno di vita, ho deciso di riporlo nel cassetto ed andare avanti. Nella canzone che chiude il disco “Uno come me”, ultimo brano ad essere stato scritto, è la mia personale riflessione finale su quello che succede quando un amore intenso si dissolve su una strada che nessuno sa dove va a finire. La gestazione è stata abbastanza lunga, l’album è la raccolta di canzoni che sono nate in periodi diversi che poi ho deciso di raccogliere e lasciarlo agli appassionati di musica. Un mio personalissimo regalo a tutti coloro che amano la musica.

Una canzone che ci ha positivamente impressionato e particolarmente apprezzato è “Settembre”, quale parte di lei e della sua vita ha voluto raccontare?

Il brano racconta l’attimo esatto di un addio e il suo ricordo a distanza di un anno esatto. Ben racconta il cambio di prospettiva che esiste tra chi è spavaldo e di chi resta inerme, di chi poi ci ripensa e di chi è divenuto più forte. E’ la verità, piange prima chi resta e poi chi se ne va.

Emanuele Barbati cosa bolle in pentola e come si colora il suo futuro?

Stiamo lavorando alla produzione di un nuovo singolo che uscirà a settembre, nel frattempo gireremo l’Italia per un nuovo tour: alcune date si terranno a Lugano, Padova, Torino, saremo in giro…

Un panzerotto caldo e fumante aspetta il nostro artista. È giunta l’ora di salutarlo, il succulento ristoro lo attende e noi ci defiliamo.

One Response to "Barbati: “De Gregori e il punk rock mi hanno segnato in maniera indelebile”"

Leave a Reply

Your email address will not be published.