NOCI – Dicasi “autoerotismo” la ricerca in sè stessi di sensazioni e di emozioni sessuali senza la partecipazione di un’altra persona. Una pratica ancestrale, un atto che permette di conoscere il proprio corpo oltre che di dedicarsi del tempo al fine di procurarsi piacere.
Un dono che ci si regala, un’attività volta al benessere concessa in autonomia. Che masturbarsi faccia bene alla salute è risaputo. L’orgasmo libera le endorfine, sostanze chimiche analgesiche ed eccitanti prodotte dal cervello: esse si rivelano altamente capaci nel contrastare tensioni e stress emotivo determinando in tal modo umore positivo. Conseguenza diretta appare la prevenzione della depressione nonchè la sopportazione più facile della negativitá giornaliera. E c’è di più. Al pari di un rapporto sessuale a due, l’autoerotismo rilassa la muscolatura regolarizzando la pressione arteriosa, attenuando la cefalea e riducendo i sintomi premestruali nelle donne.
La masturbazione (al contrario dell’idea diffusa nel senso comune) non toglie nulla al rapporto di coppia, anzi aggiunge. Scoprire nel proprio corpo le fonti sensibili al piacere aiuta di non poco la relazione creando una più consapevole, profonda ed appagante intimità. Tuttavia va considerato il rovescio della medaglia. La pratica dell’autoerotismo fa sì che venga rilasciata nel cervello la dopamina, sostanza che identifica il piacere: le scariche di quest’ultima diminuiscono man mano di potenza determinando abituazione. Va da sè che ne servono di maggiori e sempre più frequenti quantitá per raggiungere il benessere. Una vera droga insomma che crea dipendenza provocando anche stanchezza fisica e, se praticata compulsivamente, abile nel condurre alla disfunzione erettile.
La masturbazione, in definitiva, può diventare attivitá meccanica e rituale soprattutto in un’era in cui la pornografia circola gratuitamente sui siti internet. In ogni caso ed in conclusione, Woody Allen ci ricorda che “masturbarsi significa fare sesso con l’unica persona che si ama veramente”.
