“Viaggi Bianchi”: il fiore di loto nato sulla melma della storia

NOCI – Ritornano gli appuntamenti dell’Associazione Culturale Officina per Noci, la quale ha presentato venerdì 19 gennaio, nel salotto del Santarosa Relais, il primo libro dello scrittore alberobellese Dominique Jean Paul Stanisci intitolato Viaggi Bianchi. A dialogare con l’autore troviamo Alessandro Laera, vicepresidente dell’associazione la quale vuol far conoscere ai nocesi i giovani scrittori locali.

«Quello che oggi andiamo a presentare è prima di tutto un ragazzo che ha iniziato a viaggiare nei luoghi della memoria» ha commentato Alessandro Laera presentando Dominique Jean Paul Stanisci. «Oggi parliamo di un libro pieno di contenuti in cui sono spiegate le sensazioni e le emozioni che un turista può provare quando si reca nei luoghi che raccontano la storia brutta del Ventesimo secolo e che possono toccare ognuno di noi». Il libro, infatti, è un racconto di tre viaggi effettuati dell’autore a Hiroshima, città colpita dalla prima bomba atomica durante la Seconda Guerra Mondiale, Aushwitz, città tristemente famosa per il suo campo di concentramento, e la Cambogia, nello specifico nei campi della morte Khmer. A questi si aggiunge uno dei più grandi disastri della storia dell’uomo del secolo scorso, ovvero lo scoppio del reattore nucleare di Chernobyl.

«Quando viaggio vado alla ricerca di luoghi al fine di approfondirli» spiega l’autore. «Quando poi mi hanno convinto a scrivere un libro, questo si è trasformato in un progetto culturale con una finalità, cioè approfondire il valore della dignità umana ricercandolo nei luoghi dove questo valore è stato più dissacrato. Esiste un filone di turismo che si chiama turismo nero, ovvero la visita di tutti i posti oscuri dove sono accadute delle tragedie. Ma lo scopo del progetto è quello di tirar fuori il valore della vita che paradossalmente nasce proprio da quei posti. Infatti nel libro è presente la simbologia del fiore di loto, il quale affonda le proprie radici nella melma ma cresce candido. Quindi le esperienze positive nate da questo turismo nero possono diventare dei viaggi bianchi, puri e ricchi di valori. Il libro vuol essere un’esperienza positiva che partendo da un contesto scuro, in realtà, vuol valorizzare la vita».

Il libro si compone di due parti. Una narrativa, dove il lettore potrà leggere le emozioni di un semplice turista che visita determinati luoghi, e una visiva dove sono presenti alcune fotografie scattate durante i viaggi per far vedere in maniera diretta ciò che si sta raccontando. Alcune di queste immagini sono state scelte durante la manifestazione e commentate dall’autore il quale ha cercato di riassumere e trasmettere le emozioni avute nei quattro viaggi affrontati.

Anche se tutti gli eventi raccontati sono stati sentiti almeno una volta da ognuno di noi, il libro è un’occasione per approfondire ciò che non viene commentato dai libri di storia e che solo viaggiando e toccando con mano la realtà di quei luoghi è possibile capire quanto orribile e dolorosa sia stata la vita di una grossa fetta dell’umanità del ventesimo secolo.

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