NOCI – “Con le notevoli scoperte d’arte ed archeologiche emerse dai lavori di restauro recentemente eseguiti a Barsento si materializza quella metafora usata cinquant’anni fa da Cosmo Francesco Ruppi secondo cui la storia di Noci è scritta nelle pietre“. Così il sen. Piero Liuzzi, della Commissione istruzione pubblica e beni culturali di Palazzo Madama alla vigilia dell’inaugurazione di quei restauri e recuperi notevoli che pongono la chiesa medievale posta nell’agro nocese alla confluenza dei territori di Alberobello, Castellana Grotte, Noci e Putignano sotto nuova luce, retrodatando fondazioni, rimaneggiamenti, ampliamenti, funzioni, importanza.
Mons. Ruppi, giornalista e presule scomparso nel 2010, alberobellese, fu prefatore di un’importante ristampa delle “Conferenze istoriche sulla origine e sui progressi del Comune di Noci”, scritta nella prima metà dell’Ottocento dallo storico locale Pietro Gioja.
Il parlamentare si è adoprato per ottenere i necessari finanziamenti che hanno consentito di consolidare le coperture, recuperare gli affreschi delle lunette del presbiterio, la macchina barocca dell’altare maggiore, gli scavi interni al tempio e nell’area esterna. “Col buio – aggiunge Liuzzi – il sistema di illuminazione ad efficientemente energetico consentirà di vedere ergersi sul colle delle Murge le semplici linee architettoniche della chiesa della Madonna di Barsento che gli studiosi di storia dell’arte reputano di forme pre-romaniche, quasi un prototipo delle forme nobili ed austere delle cattedrali romaniche pugliesi“.