Padre Abate Giustino Pege all’Ottava del patrono: “Come San Rocco siamo viandanti del cuore”

NOCI – Domenica 10 settembre si sono ufficialmente conclusi i festeggiamenti in onore del nostro patrono San Rocco con la celebrazione della santa messa in occasione dell’Ottava di San Rocco.

A presiedere la celebrazione eucaristica all’interno della Chiesa Madre è stato l’Abate dell’Abazia Madonna della Scala Padre Giustino Pege, che con emozione e umiltà nel corso dell’omelia ha affermato: «San Rocco è il protettore dei sofferenti ed è un santo molto venerato qui a Noci, questo giustifica la vostra presenza così numerosa qui. È stata una figura molto particolare che ho cercato di conoscere di più, un santo di cui si sa poco. Apparteneva a una famiglia nobile e ha dato i suoi averi ai poveri mettendosi in cammino verso Roma. Ha camminato per le strade del mondo, non è mai stato fermo, è stato un cercatore senza rassegnarsi. Proprio per questo San Rocco può essere visto come un modello dell’uomo in cerca di Dio. In fondo questa non è altro che la condizione esistenziale dell’uomo cercare continuamente risposte, conferme, segni. L’uomo per sua natura non si accontenta mai. Questa festa che oggi celebriamo ci dice che solo chi dona la vita la riceve, chi si fa piccolo è il grande. Noi tutti come San Rocco siamo viandanti del cuore».

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A conclusione della celebrazione, don Peppino Cito ha ringraziato Padre Abate Pege per la gradita presenza, il Comitato Feste Patronali per l’eccellente organizzazione dei festeggiamenti, il coro che ha animato la liturgia e tutti i parroci presenti alla celebrazione. Inoltre, ringraziando tutti per l’accoglienza, Padre Pege ha concluso dicendo: «Venendo qui devo ammettere che avevo un po’ di timore di celebrare qui una messa così importante. Come sapete sono qui in monastero da poco tempo, sto ancora cercando di entrare a pieno nella vita ecclesiale e sociale della comunità ma mi sto impegnando».

A seguire, i fedeli hanno seguito il tipico rito del passaggio del fazzoletto sulla gamba della statua del santo, all’altezza della ferita, come segno di preservazione da gravi malattie. Infine, all’uscita dalla chiesa tutti i presenti sono stati accolti, oltre che dalla pioggia, anche da un colorato spettacolo pirotecnico, segnando la fine di tutti i festeggiamenti.

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