La buona comunicazione sui social

NOCI – I social hanno rivoluzionato il modo di comunicare. La nostra immagine personale ormai è legata molto anche alla comunicazione virtuale, per quello che scriviamo e condividiamo. Sui social network siamo contemporaneamente utenti e mezzi di comunicazione.

Enzo Bartalotta
Enzo Bartalotta

È un tema delicato ed importante, che spesso ci sfugge di mano. Per giunta la comunicazione personale ha ricadute sulle aziende di cui scriviamo o per cui lavoriamo. Ad esempio, un dipendente aggressivo sui social oggi genera una macchia negativa anche per l’immagine aziendale. Ho trovato molto utile il “manifesto della comunicazione non ostile”, che voglio qui ripercorrere con voi, nei suoi dieci ottimi spunti di riflessione e linee guida.

Quando comunichiamo sui social ricordiamoci sempre che:

  1. VIRTUALE È REALE. Quando si scrive sui social si decide di scrivere e dire solo quello che si ha il coraggio di dire in persona. Questo semplice incitamento è funzionale a riportare le cose su un piano più aderente alla realtà ed alla capacità di gestione emotiva della relazione.
  2. SI È CIÒ CHE SI COMUNICA. Le parole scelte per esprimerci ci rappresentano. Questo aspetto dovrebbe indurre ad essere più riflessivi ed accurati nello scegliere parole più aderenti ai nostri pensieri, sentimenti e valori.
  3. LE PAROLE DANNO FORMA AL PENSIERO. Quindi prendiamoci il tempo necessario per formulare un pensiero con le parole più adatte, evitando commenti di getto di cui poi ci si pente.
  4. ASCOLTARE PRIMA DI PARLARE. Se è vero che nessuno ha sempre ragione, allora vale anche per me, quindi ascolto con apertura ed onestà, mettendo me stesso in discussione, prima di parlare.
  5. LE PAROLE SONO UN PONTE. Se il nostro obiettivo è farci comprendere ed avvicinarci sinceramente agli altri, allora scegliamo le parole più giuste per farlo. Quindi ancora una volta occorre fermarsi e riflettere.
  6. LE PAROLE HANNO CONSEGUENZE. È proprio così, ogni singola parola attiva dei nuclei interni, delle proiezioni, quindi delle reazioni talvolta imprevedibili. Tenere presente questa dinamica è quanto mai saggio e responsabile.
  7. CONDIVIDERE È UNA RESPONSABILITÀ. Tante volte condividiamo testi, articoli, immagini, senza averli letti accuratamente, compresi e verificato se siano fatti veri o inventati. In quei casi ci rendiamo complici e corresponsabili di una comunicazione spesso dannosa. Evitare!
  8. LE IDEE SI POSSONO DISCUTERE, LE PERSONE VANNO RISPETTATE. Quante volte vediamo trasformare in nemico da fronteggiare chi esprime pensieri ed opinioni che non piacciono all’altro interlocutore? Va assolutamente evitato. Ricordiamoci di fronteggiare il contenuto semmai, mai la persona.
  9. GLI INSULTI NON SONO ARGOMENTI. Personalmente ho deciso da tempo di rigettare, nascondere o cancellare tutti quei commenti aggressivi ed offensivi, anche quando sono a difesa della mia tesi e contro chi mi critica. Facciamolo tutti!
  10. ANCHE IL SILENZIO COMUNICA. Chi l’ha detto che dobbiamo sempre dire la nostra, replicare o avere l’ultima parola? A volte il silenzio ha un sapore speciale.

L’incitamento che faccio ai lettori è di provare a rispettare questi dieci punti e vedere come va.

Scommettiamo che ci si sente meglio?

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