In&Out: il meglio e il peggio della settimana

La redazione del quotidiano locale LeggiNoci ha deciso di ridar vita alla Rubrica In&Out, avente cadenza settimanale, al fine di informare i lettori sull’evento che, a nostro dire, può essere considerato “IN” e su quello definibile “OUT”, verificatisi sulla scena locale, nazionale e/o internazionale.

IN = Questa settimana è stata “inaugurata” dal Lunedì più atteso dell’anno: il lunedì dell’Angelo, più tradizionalmente identificato come “il giorno di Pasquetta”.
Dopo due anni di “stop” forzato a causa della pandemia da Covid-19, è ritornato il classico rituale pasquale di trascorrere qualche ora immersi nella natura, in compagnia di amici e famigliari. Rispetto al passato, però, a livello locale, il tutto si è svolto con numeri e modalità più sostenibili, anche a livello ambientale. Gruppi tranquilli e ben distinti hanno trascorso ore di vera festa riunendosi in aree verdi territoriali o in case di campagna, senza rinunciare al tradizionale barbecue. Molto probabilmente, si è deciso di trascorrere questo giorno di festa in gruppi non numerosi a causa della “paura del contagio” che aleggia nella comunità, soprattutto dopo il repentino aumento dei casi Covid verificatisi, anche nella cittadina nocese, nelle scorse settimane.

OUT = Secondo le ultime ricerche condotte, Noci sarebbe – dal punto di vista economico – la cittadina più povera del comprensorio, a differenza di Gioia del Colle, Putignano, Castellana, Alberobello e Locorotondo.
Sembrano, infatti, decisamente lontani i fasti della Noci “capitale del benessere”, ove la ricchezza proliferava e le grandi aziende nutrivano “la città dei tre campanili”. Se si osservano i dati del 2020, Noci si colloca, infatti, “in coda al treno” dei sei comuni del comprensorio. Tale “down” non è riconducibile alle difficoltà economiche dettate dalla situazione pandemica, nonostante tale fenomeno abbia sicuramente inasprito una condizione già esistente. Tale fenomeno si è concretizzato, infatti, nell’arco di un decennio. 10 lunghi anni nel corso dei quali la definitiva chiusura di molteplici attività di vari settori, che fornivano lavoro all’intera cittadina, ha contribuito ad impoverire il portafogli dei nocesi. A tal punto, sarebbe auspicabile trarre insegnamento dal passato e cercare di identificare nei “punti di forza” della cittadina, nuovi stimoli per la ripartenza economica di quest’ultima.
Tra questi, vi è, senza dubbio, il centro storico nocese, grande potenziale da “rinforzare”. “Paese” nel paese, oggetto, molto spesso, di “attenzioni” vandaliche, negli ultimi anni non è stato sufficientemente valorizzato nonostante rappresenti, da sempre, una delle “attrazioni” preferite dai turisti.

Leave a Reply

Your email address will not be published.