“I sentieri di dialogo interreligioso”: l’arte come mezzo d’integrazione tra nocesi e siriani

NOCI – Quest’anno i festeggiamenti natalizi dei nocesi sono stati ancora più speciali grazie all’iniziativa “I sentieri di dialogo interreligioso”, un percorso di confronto e crescita tra numerose culture e religioni differenti organizzato nell’ambito del progetto di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo SPRAR – La Nuova Dimora.

Il progetto ha avuto inizio lo scorso 11 dicembre, in occasione dei festeggiamenti dei diritti universali dell’uomo celebrati il 10 dicembre, che hanno rappresentato il punto di partenza per questo percorso, poiché «ciò che accomuna tutte le religioni sono proprio i diritti inviolabili dell’essere umano».

Le molteplici iniziative organizzate nel corso della settimana hanno perseguito l’obiettivo di far avvicinare la cittadinanza nocese, e non solo, a persone di differenti realtà, utilizzando come mezzo di unione non solo la preghiera ma anche l’arte, specialmente per catturare l’attenzione dei piccoli nocesi e siriani, accolti a Noci insieme alle loro famiglie, tutti accompagnati dai propri genitori. Insieme, hanno vissuto due pomeriggi, giovedì 14 e venerdì 16, all’insegna del divertimento e della fratellanza, trasformando il Chiostro delle Clarisse in un laboratorio artistico e culturale.

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Le due arti proposte sono state la scultura e il disegno. Nella prima giornata i piccoli hanno partecipato ad una performance laboratoriale di cartapesta a cura dell’esperto Domenico Galluzzi, che inizialmente ha realizzato una struttura di cartapesta e argilla, rappresentante due mani che si sfiorano come simbolo d’integrazione, e in seguito ha messo alla prova bambini e genitori nella realizzazione di un fiore d’argilla con successivo calco in gesso.

Nella seconda giornata invece, tutti i partecipanti hanno preso parte ad una performance laboratoriale di disegno curata da Silvio Paradiso, durante la quale su di un grande pannello sono state riprodotte due persone, viste di spalle in una abbraccio fraterno, simbolo della fraternità che lega ogni uomo.

In entrambi gli incontri sono state superate le barriere linguistiche grazie ad un giovane traduttore che con simpatia ha fatto da tramite tra i piccoli siriani e nocesi. Inoltre, con semplicità e divertimento, l’arte ha messo in contatto tradizioni e modi di vivere diversi, portando un valore aggiunto ad ognuno dei presenti.

La cittadinanza ha risposto positivamente all’intera iniziativa, concludendo il percorso nella giornata di ieri con una visita guidata presso i luoghi di culto nocesi al fine di approfondire la conoscenza del territorio, e con il concerto “Ventanas Duo” presso la chiesa di Santo Stefano.

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