Barsento: da luogo sconosciuto a meta turistica

NOCI – A luglio 2017 sono terminati i lavori di recupero e restauro della chiesetta medievale di Barsento, finanziati con le risorse messe a disposizione dal Ministero dei beni culturali. Negli ultimi due anni la chiesa e l’oasi naturalistica sono stati interessati dai lavori di ristrutturazione e di studio da parte del Mibact e della Sovrintendenza di Bari, volti a scoprire nuovi elementi storici, archeologici e architettonici per ridare luce a un posto che nel corso degli ultimi anni ha vissuto sempre nella penombra. Gli stuti effettuati hanno permesso di riscoprire una parte dall’antico e fiorente casale che, già da mille anni fa, ha ricoperto un ruolo non indifferente nel nostro territorio.

Il sito e l’oasi ricadono nei territori comunali di Noci, Putignano, Castellana Grotte, Monopoli, Alberobello e ciò ha permesso alle associazioni dei cinque comuni interessati di avviare numerose iniziative per ridare il giusto valore al sito, unico per tipologia presente nella nostra penisola.

Ad agosto, per esempio, la neonata associazione Luminares ha proposto il progetto BarsentoArte, una due giorni di eventi dedicata alla riscoperta del luogo, in cui la musica ha fatto da filo conduttore a tutta l’iniziativa. Uno degli obiettivi proposti, infatti, oltre a riscoprire un luogo da sempre avvolto nel mistero, è stato quello di sonorizzare Barsento, dando un punto di vista sonoro di tutto il complesso architettonico e naturalistico.

Il mese successivo, invece, sono gli iscritti all’Università della Terza Età di Noci a scoprirne le novità, frutto dei recenti lavori di restauro, per cercare di ricostruire le origini del complesso medievale. Durante la visita molti nocesi hanno potuto apprendere alcune informazioni riguardanti l’antico casale, cercando di sfatare le vecchie e frammentate notizie sulla nascita della chiesa. Inoltre, la visita guidata è stata anche l’occasione per assistere ad un evento fenomeno di archeoastronomia che si verifica ogni 29 settembre all’interno della chiesa.

Se l’abazia e l’annessa masseria sono gli elementi che sono stati presi finora in considerazione, tante sono le associazioni che hanno preferito esplorare e raccontare ciò che si trova all’interno dell’oasi naturalistica annessa al sito. La prima è Puglia Trek&Food la quale, nelle varie escursioni, propone una visita guidata al sito con una maggiore attenzione per le due grotte presenti nell’oasi, nonché l’antico sentiero medievale e la piccola gravina. L’ultima escursione risale alla scorsa settimana in occasione della sagra nocese Bacco nelle Gnostre, così come WalkingGenna, ovvero un «progetto di valorizzazione turistica dell’area rurale del Sud Est Barese promosso da InPuglia 365» con partenza da Contrada Genna a Castellana Grotte e arrivo a Barsento.

Per ultimo, sempre in occasione di InPuglia365, è stato avviato da Legambiente Putignano – circolo Verde Città, in ambito del progetto Spacca Murgia, la manifestazione I sapori e i colori di Barsento che proporrà nei fine settimana dall’11 novembre al 28 dicembre, varie passeggiate e ciclotrekking con partenza o destinazione Barsento, per conoscerlo in tutte le sue sfumature scegliendo fra 7 diversi itinerari.

Come è possibile notare, tante sono le iniziative che hanno la parola Barsento come unico comun denominatore. I restauri hanno creato una grande attrazione verso il sito, tanto da essere meta di diverse associazioni pronte a valorizzare il nostro territorio. L’importante è non esagerare e non bombardare l’area che, ancora oggi non sembra essere pronta a diventare un’affollata meta turistica. Le informazioni storiche sono molto frammentate e questo non può far immedesimare chiunque in una guida turistica, altrimenti si rischierebbe di rovinare la storia millenaria del sito. Tanto si può e si deve ancora fare e, chissà che questo primo interessamento, non sia l’inizio di una riqualificazione dell’intera area che potrebbe diventare, in un futuro, un fiore all’occhiello della nostra regione.

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