NOCI – Sabato sera 19 gennaio 2019 a Noci nella splendida cornice del Chiostro della Clarisse, da poco restaurato, si è svolta la presentazione del romanzo La sirena dei due mari di Delio De Martino. Organizzatore dell’evento Vincenzo Tinelli, che ha introdotto la serata e presentato il romanzo e l’autore, attualmente docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università Giustino Fortunato di Benevento e di Lingua Italiana presso l’Universitat de València.
La presentazione è stata piacevolmente tutta al femminile a cura della dr.ssa Olga Maria Stefania Cucaro e della dr.ssa Valentina Mastrogiacomo, che hanno illustrato gli aspetti centrali del romanzo ciascuna dalla sua prospettiva.
Cucaro ha sottolineato la struttura dantesca in 34 capitoli, allusivi ai 34 canti dell’Inferno, la fitta rete di allusioni letterarie, da Dante a Poe, il carattere di esperimento narrativo e soprattutto la peculiarità del modo di raccontare, che concilia densità, dovuta alla tematica onirica e magmatica, e brevità, dovuta invece alla scelta di una forma di comunicazione propria della società post-moderna.
Mastrogiacomo, psicologa di professione, ha sottolineato la dimensione psicologica del viaggio di iniziazione del protagonista, Alessandro, dallo smarrimento nell’Ilva, la sua “selva oscura”, fino all’incontro con la Sirena che gli promette la salvezza. Ne emerge il profilo complesso e simbolico del protagonista e attraverso di lui la frustrazione di un’intera generazione.
Cucaro ha poi avviato un’interessante intervista con l’autore, sul ruolo di Dante nel romanzo, sul titolo e sui frequenti squarci mitologici e di storia antica, fino a preannuncio sul nuovo romanzo in elaborazione dal titolo sfuggente Uno, due, tre, stella, che si prefigura come anch’esso psicologico. L’autore ha risposto a tutte le domande con competenza e padronanza, mostrando la sua preparazione nel campo delle culture antiche e moderne e delle scienze della comunicazione. Nei suoi interventi ha suggerito di aggiungere alla dimensione psicologica anche quella sociologica, perché il romanzo è la storia di una solitudine personale ma dentro un rete o una gabbia sociale di solitudini. Anche il finale, ha insinuato, è più aperto di quanto sembri, perché la Sirena dei due mari è sì più buona di quelle di Ulisse, ma è pur sempre una Sirena. La sua infatti è una promessa, non sappiamo se poi mantenuta.
Mastrogiacomo ha letto pagine scelte e differenti del romanzo, da quelle più tormentate a quelle più grottesche, anch’esse in linea con la “commedia” dantesca, seducendo il pubblico attento e competente.
Numerosi, pertinenti e ben articolati i numeri interventi, fra i quali quelli della prof.ssa Erminia Paradiso, che ha ribadito la natura di “strumenti” delle moderne tecnologie e sulla priorità insopprimibile dei rapporti umani, del dr. Mimmo De Felice, che ha ricordato il dilemma amletico tra lavoro e salute, nel quale è quest’ultima ad essere di norma sacrificata, e del dr. Christian Modugno, che ha richiamato l’attenzione sul difficile bilanciamento tra i due diritti in competizione, quello al lavoro e quello alla salute.
Nella sognante ambientazione del Chiostro è stata allestita una piccola ma suggestiva mostra dedicata al tema delle Sirene con opere realizzate per l’occasione di giovani ma pregevoli artisti pugliesi: una tela di Olga Maria Stefania Cucaro con una sbarazzina Sirena serena alle prese con un delfino, uno scialle di Pieranna Terzi con una Sirena color diossina ricamata a mano, e una foto artistica di Valerio Napoletano con una Sirena di campo, incastonata non in uno scoglio ma nel tronco di un venerando albero secolare.
Il volume, presentato in prima assoluta a Noci, è stato pubblicato lo scorso dicembre dalla casa editrice Aracne di Roma con una ariosa e godibile prefazione di Sergio D’Amaro.
Lo si può ordinare direttamente ad Aracne (www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it), presso l’edicola di piazza Garibaldi a Noci o richiedere on line a Feltrinelli, Amazon, IBS ecc. Il prezzo è di 10 euro.
