Intesa tra Salvini e Conte sul Quirinale

A scrutinio appena concluso, la prima votazione è terminata con un nulla di fatto.

Il più votato con 36 voti è stato il candidato del gruppo degli ex grillini, rancorosi del Rodotà, hanno deciso di sostenere il giurista Paolo Maddalena. Il secondo più votato è stato a sorpresa l’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con 16 voti. Tra i voti Cartabia, Berlusconi, Tasso, Rosato, De Martini, Bossi. A perdere sono state anche le 672 schede bianche, che non superano l’asticella del quorum di 673 voti e che, in realtà, sarebbero dovute essere oltre novecento, dato che sia il centrodestra e sia il centrosinistra hanno dato indicazione di voto per la scheda bianca. Ciò si rileva come un elemento di instabilità all’interno dei gruppi parlamentari.

Sulla figura del Capo dello Stato, dunque, non c’è ancora una proposta solida sul campo. Nel contempo si registra un avanzamento della trattativa in un clima di cordialità tra centrodestra e Movimento 5 Stelle, ma di rivincita e veti tra centrodestra e Pd.

I giochi cominciano in tarda mattinata quando accade che Matteo Salvini, in qualità di kingmaker e leader di centrodestra, ha incontrato tutti i leader ma soprattutto Mario Draghi. Il faccia a faccia con Draghi, però, non sblocca il passaggio del premier al colle più alto di Roma, anzitutto per il motivo delle mancate rassicurazioni di un proseguo della legislatura con un nuovo Governo.

Nel raggiunge la Camera dei Deputati, Salvini striglia il PD dichiarando che negare qualsiasi proposta di centrodestra non è il miglior modo per eleggere un presidente in maniera veloce, rivendicando che il centrodestra ha un approccio più umile rispetto al PD e Leu.

Davanti ad una risposta così cruda, ma efficace, il messaggio viene recepito dal Segretario del PD Letta che rimodula le sue dichiarazioni e il suo atteggiamento, e cioè accetta l’incontro con Salvini e dice: “mi metterò a ragionare insieme a lui”.

Prima dell’incontro con Letta, il segretario della Lega ha chiamato Berlusconi, il quale hanno condiviso che l’ipotesi Draghi non può essere messa al vaglio in quanto considerata un pericolo per il proseguo della legislatura. Inoltre, Berlusconi si è detto disponibile all’ipotesi di un Mattarella bis. Al contrario Giorgia Meloni si è detta contraria alla rielezione di Mattarella e ha annunciato il candidato di bandiera Carlo Nordio in contrapposizione alla candidatura di Andrea Riccardi per il centrosinistra.

Di fatto le candidature di bandiera sono un modo implicito affinché quel candidato non possa essere eletto, dato che non raccoglierebbe l’ampio consenso per poter superare nei primi tre scritini 673 voti e 505 voti dal quarto scrutinio in poi.

Letta e Salvini si sono incontrati presso il Palazzo realizzato dal Bernini, “Monte Citorio”, dove in queste ore si celebra il rituale laico dell’elezione del Capo dello Stato. È stato un incontro non poco cordiale, non risolutivo e, semplicemente, incentrato sulla discussione circa un metodo per ricorrere alla scelta del nuovo inquilino del Palazzo del Quirinale. Il faccia a faccia, quindi, si è concluso con un nulla di fatto.

In primo luogo, il Segretario del PD ha avanzato la proposta di eleggere Mario Draghi al Quirinale e di sostituirlo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la Capa dei Servizi Segreti Elisabetta Belloni, proposta immediatamente declinata non solo dal centrodestra, ma anche dal Movimento 5 Stelle e da Italia Viva che preferiscono non spostare Mario Draghi da Chigi. Peraltro Giuseppe Conte non solo ha dichiarato la volontà di “preservare la continuità di Governo”, ma ha bocciato la linea del PD, silurando l’ipotesi di Letta basata su un patto di legislatura con l’affermazione: “Non esiste patto di legislatura”.

Al contrario, Luigi Di Maio si pone in antitesi al Capo Politico del M5S, Conte, il quale sposa l’idea che Draghi possa svolgere il ruolo da Presidente della Repubblica e che sia utile un patto di legislatura per dare continuità ad essa. Una tesi condivisa da Di Maio in quanto spera di aver lui l’incarico di formare un nuovo Governo che traghetti l’Italia al voto nel febbraio del 2023.

Salvini, immediatamente dopo l’incontro con Letta, si è riunito anche con l’ex premier Giuseppe Conte. È stato un incontro disteso e franco ove si è rimarcata l’urgenza di chiudere la partita entro il quarto scrutinio. “Nell’incontro tra il leader del M5S Giuseppe Conte e il leader della Lega Matteo Salvini c’è stata totale sintonia sulla necessità di rafforzare e intensificare il confronto, iniziato la settimana scorsa, per mettere da parte al più presto le schede bianche e scrivere un nome che unisca il Paese”, è questo il comunicato riferito dal M5S al termine dell’incontro.

Le prossime 48 ore saranno decisive per concludere l’accordo tra i due fronti contrapposti, centrodestra e centrosinistra, nell’individuare il prossimo Presidente della Repubblica. Ad oggi i favoriti sono la Presidente del Senato Casellati, i giudici alla Corte costituzionale Nicolò Zanon e Luca Antonini, il Presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini.

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